I Carabinieri di Como hanno arrestato 7 persone dopo un'indagine durata un anno e mezzo. Irreperibili i capi nordafricani dell'organizzazione
I carabinieri della compagnia di Como hanno chiuso il supermercato della droga che andava avanti da mesi nei boschi di Colverde a ridosso del Canton Ticino. Nelle ultime ore i militari hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare in carcere che erano state chiese dal pubblico ministero Maria Vittoria Isella, sostituto della Procura di Como.
Al Bassone sono finite sette persone, sei italiani (tra loro quattro donne) e un marocchino. Al blitz dei carabinieri si è arrivati dopo un'indagine andata avanti per un anno e mezzo. Inchiesta iniziata dopo le segnalazioni giunte da chi abita a ridosso dei boschi di Colverde. Gente preoccupata per il continuo viavai di personaggi sospetti a ogni ora del giorno e della notte. Per mesi i carabinieri hanno monitorato i movimenti di chi entrava e usciva dai boschi a ridosso del Mendrisiotto. Sono stati identificati, convocati e interrogati centinaia di tossicodipendenti, alcuni dei quali provenienti dal Canton Ticino, che negli accampamenti degli spacciatori potevano trovare di tutto: dall'eroina alla cocaina, dalla marijuana all'hashish. Dall'inchiesta è emerso che a capo dell'organizzazione erano nordafricani che, seppur identificati, si sono resi irreperibili, mentre il ruolo dei sei italiani arrestati sarebbe stato di secondo piano, comunque essenziale per questo giro di droga, in quanto erano coloro che materialmente consegnavano le sostanze stupefacenti.