Dal bilancio reso noto dai carabinieri di Como: 24 arresti, 96 bivacchi smantellati e chili di stupefacenti, soldi e armi sequestrati
Nel Comasco cresce il consumo di sostanze stupefacenti e aumenta lo spaccio nei boschi della droga. Un’equazione che arriva dal Sert, il servizio dell'Ats Lariana contro le tossicodipendenze, e dalle forze dell'ordine che su due differenti versanti, operarono per il (difficile) raggiungimento di un identico obiettivo: quello di contrastare il consumo di droghe.
L'attenzione sembra essere centrata soprattutto sullo spaccio, soprattutto dopo che gli spacciatori hanno trasferito la loro attività nei boschi della droga, un grande mercato a cielo aperto, obiettivamente difficile da tenere sotto controllo. C'è chi parla di utilizzare, dopo alcuni reparti speciali dei carabinieri, anche l'esercito.
Quanto sia diffuso lo spaccio di sostanze stupefacenti nei boschi della droga, molti dei quali a ridosso del Canton Ticino, lo confermano i bilanci dell'azione di contrasto da parte delle forze dell'ordine, come quello reso noto nelle ultime ore dal comando provinciale dei carabinieri di Como. Ventiquattro arresti (non solo stranieri, ma anche numerosi italiani), 96 bivacchi smantellati, più di 150 servizi di controllo effettuati anche con il supporto delle squadre cinofile e quattro chilogrammi di stupefacenti sequestrati (1,2 chilogrammi di eroina, 850 grammi di cocaina e 1,9 chilogrammi di hashish). Preoccupa il quantitativo di eroina sequestrata, anche perché gli esperti stimano che la droga tolta dal mercato rappresenta un decimo di quella spacciata.
Nel bilancio dei carabinieri anche il sequestro di 23mila euro e 1’500 franchi svizzeri, 31 telefonini e 18 armi bianche. Il bilancio è riferito al periodo compreso fra l'aprile e l'agosto scorsi.