Il Pirellone chiede il rimborso di quanto pagato tra il 2005 e il 2018 per assicurare ai campionesi l'assistenza sanitaria in Svizzera
Piove sul bagnato a Campione d'Italia dove, con il Casinò chiuso, niente sembra andare nella direzione giusta. Nelle ultime ore sul Comune, in dissesto finanziario dal 2018, è caduta una tegola da 87 milioni di euro. A chiedere tale somma è la Regione Lombardia.
Il Pirellone con una decreto ingiuntivo sollecita il rimborso delle spese sanitarie sostenute dal 2005 al 2018 per assicurare l'assistenza sanitaria ai campionesi che da sempre usufruiscono del servizio sanitario svizzero. La Lombardia lo scorso anno aveva già diffidato il Comune che però, visto il dissesto finanziario, non è stato in grado di rispondere alle sollecitazioni regionali. Ora il Pirellone, con una tempestività che lascia perplessi in quanto gli ambienti regionali dovrebbero essere a conoscenza della situazione in cui si trova il Comune (non è in grado di pagare dipendenti e creditori), è passato all'incasso notificando un decreto-ingiuntivo che inevitabilmente sarà impugnato davanti al Tribunale civile di Milano.
La richiesta rischia di mettere in discussione la possibilità dei campionesi di continuare a beneficiare dei servizi sanitari svizzeri. La Regione Lombardia, infatti, oltre a notificare il decreto ingiuntivo ha fatto sapere che non pagherà più i maggior costi per l'assistenza erogata secondo il sistema italiano e il diritto svizzero. Maggior costi che in base a diversi accordi intercorsi nel corso degli anni tra Regione Lombardia, Azienda sanitaria locale di Como e Comune di Campione d'Italia dovevano essere a carico del comune e che la Regione Lombardia ha cercato di farsi rimborsare dallo Stato. Roma ha sempre risposto picche. E così ha deciso di rifarsi sul Comune.
Non si esclude che la decisione del Pirellone di passare alla cassa per ottenere il rimborso degli 87 milioni possa derivare dal presunto scandalo denunciato lo scorso anno dal gruppo 5 Stelle. Il movimento era riuscito a mettere le mani su alcuni documenti relativi alla copertura sanitaria per i cittadini dell'enclave da cui risulterebbe che la Regione pagherebbe mediamente tra gli 8'000 e i 9'000 euro ogni singola prestazione fornita dalle strutture svizzere agli abitanti dell'enclave.