Costi sanitari, il Comune rifiuta la fattura di 87 milioni di euro inviata nei giorni scorsi in riva al Ceresio dalla Regione Lombardia
Nell'ordinanza-ingiunzione con la quale l'assessorato regionale alla Sanità impone al Comune di Campione d'Italia di pagare entro la fine del mese, 87 milioni di euro, somma pagata da Regione Lombardia, dal 2005 al 2018 per i maggior costi sostenuti per assicurare l'assistenza sanitaria ai campionesi, si fa riferimento ai 5,5 milioni di euro stanziati dal Governo per saldare i debiti dell'enclave nei confronti di enti, istituzioni e privati ticinesi. ''Visto che il Governo vi ha dato cinque milioni e mezzi di euro per pagare i vostri debiti, pagateci''. È quanto sta scritto in estrema sintesi nell'ordinanza-ingiunzione che sembra mettere in discussione la possibilità di continuare ad assicurare l'assistenza sanitaria ai campionesi, da sempre garantita dal sistema sanitario svizzero di base.
Una richiesta, quella giunta da Milano senza capo, né coda, considerato che lo stanziamento di 5,5 milioni di euro a favore dell'enclave (nel frattempo l'ordine di pagamento sembra essersi perso fra il ministero delle Finanze e quello dell'Interno) è previsto da una legge delle Stato in cui sta chiaramente scritto che la somma è finalizzata a pagare i debiti ticinesi. Appare, quindi, singolare l'atteggiamento di Regione Lombardia, anche perché in questa vicenda l'ente regionale sembra aver delle responsabilità, incominciando dal fatto di non aver effettuato i dovuti controlli sulla spesa sanitaria in riva al Ceresio, che nel corso degli anni sembra essere finita fuori strada.
Scontata l'impugnazione dell'ordinanza-ingiunzione davanti al Tribunale civile di Milano (sua la competenza territoriale in quanto la sede legale di Regione Lombardia è nel capoluogo lombardo) la palla è stata lanciata nel campo governativo, incominciando dal Ministero della Sanità, che già era stato interessato nel 2018, momento in cui era giunta la diffida del Pirellone. Allora il Ministero della Sanità si era limitato a ribadire che in base agli accordi in atto toccava al Comune di Campione pagare i maggior costi della sanità campionese. Oltre al Ministero della Sanità, da mesi alle prese con l'emergenza coronavirus, dell'ordinanza-ingiunzione di Regione Lombardia sono stati interessati anche i dicasteri delle Finanze e dell'Interno.