Spettacoli

Un diabolico piano per distruggere le buste elettorali

È la trama dell’ultima commedia del regista svizzero Peter Luisi ‘Bonjour Ticino’ e girata nel centro lettere postale di Zurigo-Mülligen

Ciak si gira!
30 novembre 2023
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Pile e pile di buste elettorali vengono fatte sparire dal manager di un centro lettere, che vuole così influenzare il risultato di una votazione popolare. Naturalmente non si tratta di un fatto realmente accaduto, ma di una scena di pura fantasia tratta dall’ultima commedia del regista svizzero Peter Luisi e girata nel centro lettere di Zurigo-Mülligen, messo a disposizione dalla Posta per le riprese. La pellicola ‘Bonjour Ticino’, con Beat Schlatter, Vincent Kucholl e Catherine Pagani, racconta di un broglio elettorale da veri professionisti. Ma un evento del genere potrebbe succedere davvero? La Posta ha voluto vederci chiaro.

Nella sala di controllo di un centro di spartizione lettere della Posta si assiste a una scena davvero singolare. Un manager, che in «Bonjour Ticino» è interpretato da Andreas Matti, entra nel locale, si siede dietro al monitor e lancia al sistema un comando dalle gravissime conseguenze: indirizzare le buste elettorali con numero postale d’avviamento da 3000 a 9999 su un altro nastro trasportatore. L’obiettivo del malintenzionato è chiaro: annullare una valanga di schede di voto. Un clic sul tasto «Invio» e all’improvviso diverse cassette di plastica con centinaia di buste elettorali vengono dirottate dal nastro trasportatore verso la spazzatura. Un fatto sconvolgente e al limite dell’immaginazione, come sa bene chi nella vita reale lavora ogni giorno per la Posta con zelo e passione.

Nel film bastano pochi clic del mouse per distruggere centinaia di buste di voto. Ma un fatto del genere potrebbe accadere davvero alla Posta? Beniamino Aloise è il responsabile del centro lettere di Zurigo-Mülligen dove sono state effettuate le riprese e, conoscendo bene le vere dinamiche della Posta, afferma: «La trama della commedia non ha niente a che vedere con la realtà. Quello che avviene in questa scena, in cui vengono selezionati i numeri postali d’avviamento indirizzando così delle buste di votazioni ed elezioni su un altro nastro, è del tutto impossibile. I macchinari odierni non sarebbero nemmeno in grado di distinguere gli invii che contengono schede elettorali dalle lettere normali. L’unica informazione che interessa alla spartitrice è l’indirizzo». E aggiunge: «Per il personale della Posta, la sicurezza degli invii che ci vengono affidati è una priorità assoluta». Il responsabile del centro indica anche un altro motivo per cui una simile manomissione sarebbe impensabile: «Le persone che lavorano nella nostra centrale operativa sono esperte del settore. Un manager come quello del film, che si introduce nella sala di controllo solo per portare a termine il suo colpo, non sarebbe nemmeno in grado di lanciare comandi alle spartitrici», afferma ridacchiando.