Il regista di ‘Bon Schuur Ticino’ torna sulla cancellazione a Londra di ‘The Last Screenwriter’, con sceneggiatura scritta dall'intelligenza artificiale
La notizia è di qualche giorno fa. Lo scorso 23 giugno Peter Luisi, il regista di ‘Bon Schuur Ticino’ (2023), avrebbe dovuto presentare al cinema Prince Charles di Londra ‘The Last Screenwriter’, film la cui sceneggiatura è stata scritta dall'intelligenza artificiale (IA). La proiezione è stata annullata all'ultimo minuto a causa delle riserve degli esercenti sull'utilizzo dell'IA. “Fin dall'inizio sapevo che il tema era delicato e che non avrebbe lasciato indifferente il pubblico”, ha detto Pietro Luisi in un'intervista all'agenzia Keystone-ATS, dicendosi tuttavia sorpreso da quanto accaduto e dall'intensità delle reazioni.
‘The Last Screenwriter’ racconta la storia di uno sceneggiatore che scopre che l'intelligenza artificiale può scrivere meglio di lui. Secondo Luisi si tratta di un esperimento. La storia “mira ad avviare una discussione e non è mai stata concepita per essere commerciale”. Il regista non ha ricevuto sostegno finanziario per questo film, l'opera è stata finanziata con i fondi del sostegno al cinema legati al successo di ‘Bon Schuur Ticino’.
Peter Luisi afferma di non avere particolari affinità con l'IA e di essere semplicemente curioso. Spiega di avere scritto una frase sul contenuto del film e di avere chiesto poi all'IA di scrivere uno scenario. “Dall'input è scaturito un risultato sorprendentemente buono”, ammette il regista, che ha ripreso la sceneggiatura quasi per intero senza cambiare una parola. “Non sono l'autore del film”, aggiunge, ma a parte la trama, il lungometraggio è stato girato come tutti gli altri, con attori veri in un ambiente reale.
Peter Luisi è consapevole che esistono preoccupazioni relativamente all’intelligenza artificiale, ma per lui “la censura non è l’approccio giusto”. Perché “non è distogliendo lo sguardo che l’IA e le possibilità che offre scompariranno”. Dopo 130 anni di storia del cinema, secondo lui, siamo in un momento cruciale: “Ora è importante aprire la discussione in un modo o nell’altro. Sono questioni concrete e importanti come le regole, le leggi, il diritto d'autore. Chiudere un occhio su questi problemi è, per me, un approccio completamente sbagliato”.
Sulla cancellazione della prima londinese, Peter Luisi si rammarica della decisione, ma la rispetta. Sotto la pressione di centinaia di reazioni già prima della proiezione, gli operatori hanno annullato l'evento. Il film è stato infine proiettato in un'altra sala davanti a un piccolo comitato. Luisi assicura che la sceneggiatura e la documentazione sulla produzione verranno pubblicate.