Favole, circo, ombre cinesi e altra arte. Dal 14 ottobre al 5 novembre, al Teatro Foce di Lugano, torna il Festival internazionale delle Marionette
I festeggiamenti per il 40esimo sono archiviati, l’edizione che parte sabato 14 ottobre è la 41esima. Incontriamo Michel Poletti a margine della presentazione del suo Festival delle Marionette, al Teatro Foce di Lugano fino al 5 novembre, mentre mette mano agli ultimi particolari. Poi, gli attori di legno si prenderanno il palco, per la gioia dei bimbi e quella – più contenuta – degli adulti. «Sono qui in mezzo a casse e cassoni perché vogliamo rendere questo Museo delle Marionette qualcosa di più di un luogo espositivo». È il museo di viale Cassarate 4, dove stanno pezzi d’epoca e molte delle creazioni del nostro interlocutore. «Ci siamo accorti che funziona benissimo come sede di spettacoli brevi e animazioni, ci piacerebbe poterlo trasformare in uno spazio più teatrale. Oggi abbiamo anche l’altro pubblico, quello del Foce, e si viene a completare un’operazione interessante, quella che fonde gli spettacoli della mia compagnia con festival e museo. Vedremo quale delle fasce di pubblico susciterà più interesse e in quale direzione. Noi, intanto, navighiamo col vento».
Le parole d’ordine dell’edizione 2023, ancor più che per le precedenti, sono “allegria” e “positività”. «Non ve n’è mai abbastanza, da tanto tempo a questa parte. Ma aggiungerei anche la parola “evoluzione”, perché lo scorso anno, vista la ricorrenza importante, ci siamo rivolti ai ‘valori sicuri’ della nostra storia, relativamente agli ultimi 10-15 anni. Quest’anno abbiamo aperto a nuove proposte, ci sono compagnie giovani, una è uruguayana. E c’è un artista che arriva dal Piemonte, qui per la prima volta». Poletti parla di Coriolis Teatro, compagnia nata nel 2014 e popolarissima in Sudamerica, che a quelle in Spagna e al Portogallo unisce ora la prima trasferta nella Confederazione. Il loro ‘Tre uomini e un cane’ (Trapos) è la storia di tre anziani e un cane dispettoso che vivono in un parco e affrontano il transito delle stagioni (domenica 15 ottobre alle 16, con musica e senza testo, dai 5 anni). Poletti parla anche del Signor Formicola, all’anagrafe Alessandro Sanzone, torinese, il cui Signor Oreste, marionetta a fili, trascorre le sue giornate in casa in mutande – da cui ‘Varietà mutanda’, spettacolo in scena il 2 novembre alle 16 (dai 5 anni) – aspettando l’arrivo del suo prossimo show.
«Abbiamo cercato di comporre un cartellone che possa incontrare il nostro pubblico misto, o ‘di famiglie’ – continua Poletti – cercando di includere il mondo degli adulti con spettacoli di stampo ‘varieté’». In questa direzione è da leggersi il ritorno a Lugano di uno dei maestri della marionetta, chiamati nel 2022 a illuminare il 40esimo. «Come Jordi Bertran ce ne sono pochi, gli altri sono russi e in questo momento non possiamo averli». Domenica 5 novembre, per il gran finale, il maestro catalano porterà al Foce il suo omaggio a Charlie Chaplin. ‘Circus’ (dai 5 anni) è uno spettacolo dalla lunga storia, in cui l’omaggio all’inventore di Charlot si estende a Buster Keaton e ad alcuni clown storici come Charlie Rivel. Il circo, qui nella sua accezione più nostalgica, è anche nei pensieri del brasiliano Caio Stolai, saltimbanco, prestigiatore, marionettista e Gran Maestro del ‘Circo Polvere’, una compagnia a riposo che richiama in scena tutti i personaggi di una vita. Questo spettacolo di arte mista è il primo atto del festival, sabato 14 ottobre alle 15 (dai 4 anni).
Nel festival di Poletti c’è anche Poletti. Il suo personalissimo ‘Piccolo principe’ torna sabato 21 ottobre alle 15 e il giorno successivo alle 16. «È la prima replica, dopo la première di gennaio. Ha avuto grande successo, ce lo hanno richiesto le scuole, cosa piuttosto rara. Abbiamo deciso di riproporlo durante il festival anche perché si tratta di uno spettacolo che richiede una certa dimensione tecnica, e il Foce ci consente di disporre di tecnici e luci. Insomma, è il posto migliore per replicarlo». Il primo novembre, Poletti condurrà il pubblico nella tradizionale visita guidata al Museo delle Marionette; poco prima, sabato 28 ottobre, il britannico Drew Coldy ‘aprirà’ il suo atelier di teatro d’ombre cinesi, un’ora dopo avere presentato lo spettacolo ‘My Shadow and Me’ (dai 3 anni). «Colby è stato finalista di diversi ‘Got talent’ europei, ogni volta in finale. Non male per uno che non è né un cantante, né un ballerino».
Nel 41esimo, quell’uno in più porta per Poletti «inevitabilmente a una nuova apertura. Rifare le stesse cose non è mai interessante, il pubblico cambia, cambiano le tecniche, le aspettative. Accade per tutti, non sono nel mondo delle marionette. Noi proviamo ad adattarci, pur preservando la tradizione». E quest’anno la tradizione è rappresentata anche dai francesi della Compagnie Blin, «l’ultima che in Francia ancora utilizza marionette a fili lunghi, mosse dal ponte, senza mai entrare in scena. Ne sono rimaste tre in Europa, una sta a Milano, sono i Colla, che abbiamo portato a Lugano diverse volte». Domenica 29 ottobre alle 16, la Compagnie Blin porta al festival ‘La chatte blanche’ (La gatta bianca, dai 5 anni), favola di Marie-Chaterine baronessa d’Aulnoy, più brevemente detta Madame d’Aulnoy, che la storia ricorda come la prima persona a pubblicare una favola in Francia (‘L’Île de la félicité’, era il 1690): «Fu amica e rivale di Charles Perrault. Oggi è un’autrice un po’ dimenticata, ma la favola che vedremo è particolarmente fantasiosa» (prevendita su www.biglietteria.ch).
Ti-Press
Michel Poletti con una delle sue creature