Locarno Film Festival

È Lambert Wilson il presidente della Giuria del Pardo 76

L'attore francese con gli altri giurati assegnerà il Pardo d'oro dell'edizione 2023 della manifestazione cinematografica sabato 12 agosto

L’attore francese, classe 1958, è ‘dotato di una capacità camaleontica e mimetica senza pari’, parola di Giona A. Nazzaro
(©Igor Shabalin)
18 maggio 2023
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Lambert Wilson sarà il presidente della Giuria del Concorso internazionale del Locarno Film Festival giunto quest'anno alla 76esima edizione (dal 2 al 12 agosto) e assegnerà il Pardo d'oro nella giornata conclusiva della manifestazione cinematografica (sabato 12).

Dal grande al piccolo schermo

Nella sua ricca e intensa carriera, Lambert Wilson ha attraversato pagine cinematografiche memorabili, mettendosi alla prova tanto nel cinema d’autore quanto in produzioni hollywoodiane di grande successo.

Una personalità artistica fuori dal comune, come sottolineato dal direttore artistico del Locarno Film Festival, Giona A. Nazzaro: «In una carriera straordinaria, ricchissima di incontri con registi del calibro di Chabrol, Demy, Żuławski, Techiné, Resnais e moltissimi altri, ha segnato in profondità il cinema europeo e internazionale. Dotato di una capacità camaleontica e mimetica senza pari, si è affermato come uno dei volti più amati dal pubblico, alternando cinema d’autore e teatro, senza trascurare di cimentarsi con produzioni spettacolari come Matrix. Attore versatile e amante del rischio, Lambert Wilson ha sempre manifestato una straordinaria curiosità per le possibilità del cinema. Cosa che lo rende il presidente ideale della giuria del Concorso internazionale di Locarno».

Figlio d’arte, eredita dal padre, George Wilson, la passione per la recitazione ed esordisce sul grande sul grande schermo a soli vent’anni, chiamato da Fred Zinnemann per ‘Julia’ (1977). Nel decennio successivo il suo volto è diventato familiare al grande pubblico grazie alle apparizioni sul piccolo schermo e a successi popolari come ‘La boum 2’ (‘Il tempo delle mele 2’, 1982), mentre è stato nuovamente Zinnemann a chiamarlo per uno dei ruoli cinematografici più significativi della sua carriera, ‘Five Days One Summer’ (1982), dove ha affiancato la coppia formata da Sean Connery e Betsy Brantley.

Fra Matrix e ‘Les choses simples’

Diretto da registi quali Claude Chabrol, Andrzej Żuławski, André Téchiné, James Ivory, Andrzej Wajda, Luigi Comencini e Alain Resnais (nella commedia sentimentale ‘On connaît la chanson’, vincitrice dell'Orso d'Argento a Berlino nel 1998), è diventato uno degli interpreti prediletti dai grandi registi francesi e internazionali.

Il nuovo millennio ha segnato per lui la consacrazione nel blockbuster hollywoodiano: nel 2003 è stato il Merovingio in ‘The Matrix Reloaded’ e nel seguito ‘The Matrix Revolutions’ delle sorelle Wachowski, per apparire poi in ‘Timeline’ (Richard Donner, 2003), nel thriller ‘Flawless’ (Michael Radford, 2007) con Michael Caine, nel film di fantascienza ‘Babylon A.D.’ (Mathieu Kassovitz, 2008) e in ‘Dante 01’ (Marc Caro, 2008). Fra gli altri film che ne hanno segnato la carriera, ‘Des hommes et des dieux’ (‘Uomini di Dio’, Xavier Beauvois, 2010), vincitore del Premio della giuria a Cannes, ‘La princesse de Montpensier’ di Bertrand Tavernier (2010), la commedia ‘Alceste à bicyclette’ (Philippe Le Guay, 2013), ‘Ernest et Célestine’ (Stéphane Aubier, Vincent Patar, Benjamin Renner, 2012), come doppiatore, ‘Le confessioni’ (‘The Confessions’, Roberto Andò, 2016), ‘The Matrix Resurrections’ (Lana Wachowski, 2021) e ‘Benedetta’ di Paul Verhoeven (2021). Nello stesso anno ha partecipato alla serie ‘Totems’ (Olivier Dujols, Juliette Soubrier) di Amazon Prime, e recentemente ha recitato in ‘Les choses simples’ (Éric Besnard, 2023).

Per maggiori informazioni e aggiornamenti sulla 76esima edizione del Festival: www.locarnofestival.ch.