Il cantante, famosissimo in Russia, scarica il presidente, un tempo stimato: ‘Gli direi: fermati finché sei in tempo’
"Non avrei mai immaginato un passo del genere da Putin, sono stato un suo grande ammiratore, ma non si può mettere in moto una macchina da guerra di quel genere contro i suoi fratelli. Come si fa a non cambiare idea su Putin, dopo quello che ha fatto?". Così a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, Al Bano Carrisi, molto amato in Russia, dove si è esibito più volte. "A Putin direi ‘fermati finché sei in tempo’. Lui sta lavorando anche contro se stesso, non sta difendendo niente - dice l’artista di Cellino San Marco -, agli occhi del mondo sta distruggendo la sua immagine. Non è accettabile vedere quello che sta succedendo in Ucraina, con attacchi anche agli ospedali, carri armati e bambini che muoiono. No, questo non è accettabile". Cosa le dicono i suoi amici russi? "Un personaggio molto importante mi ha detto una sola parola in italiano: ‘È un macello’’.
Sulla possibilità che l’opinione pubblica russa possa intervenire su Putin per bloccarlo, aggiunge: "Me lo auguro e penso che prima o poi lo faranno, scaricheranno tutto sulle spalle di Putin. Dovrebbe stare attento alla sua vita, proprio da parte di coloro che fino a pochi mesi fa lo hanno idolatrato e servito, questo almeno è il mio pensiero". E sulle sanzioni economiche dice: "Lasciano il tempo che trovano, la Russia è talmente ricca che ne possono fare a meno. Credo che le sanzioni rischiamo di pagarle più noi che loro".
Quest’anno Al Bano avrebbe dovuto esibirsi in Russia. "Si, a ottobre, a Mosca e San Pietroburgo, ma credo ci vorranno minimo due-tre anni prima che le cose si ristabiliscano". Annullati o una scelta personale? "Diciamo che è un mutuo accordo tra me e l’impresario. Se me lo chiedessero ora direi di no, non si può cantare quando qualcuno viene ucciso". Il nemico ora è Putin o la Russia secondo lei? "Lì c’è un capo che detta legge - conclude - e si chiama Vladimir Putin".