Spettacoli

Adam Ben Ezra, un fenomeno del contrabbasso

Appuntamento al Teatro del Gatto di Ascona con l’artista acclamato da critica e pubblico che mescola con ingegno sonorità dell’Occidente e dell’Oriente

Adam Ben Ezra
(Ezra Gozo Mansur)
25 ottobre 2021
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Dopo il pianista Emmet Cohen, la stagione del Jazz Cat Club presenta, per la prima volta in Ticino, stasera alle 20.30 al Teatro del Gatto di Ascona (prenotazioni allo 078 733 66 12), un altro fenomenale giovane musicista da scoprire, il contrabbassista Adam Ben Ezra. Acclamato dalla critica e seguito da milioni di fan su YouTube, l’artista di Tel Aviv esplora tutte le possibilità tecniche e creative del contrabbasso. Collegando il suo strumento e la sua voce al computer e alla loop station, riesce a creare atmosfere di grande presa e un sound degno di una piccola orchestra. La sua musica è un suggestivo e attualissimo mix di stili diversi, dal jazz al flamenco, dal rock alla musica araba, in cui le sonorità dell’Occidente si mescolano a quelle dell’Oriente.

Johann Sebastian Bach, Sting, Bobby McFerrin, Jaco Pastorious, Eddie Gomez e Chick Corea sono alcuni musicisti che ti hanno ispirato. In realtà la tua musica combina influenze diversissime fra loro.

Sì, decisamente. Amo viaggiare, incontrare gente, conoscere culture diverse, che poi mi piace integrare nella mia musica, per creare qualcosa di particolare, di unico. Amo il jazz, il funk, il rock, il flamenco, la musica latina, quella mediterranea e tutto confluisce in qualche modo nel mio contrabbasso. Nella mia musica l’Occidente incontra l’Oriente. Per esempio, alcuni pezzi che ho composto sono basati sulla scala vocale indiana, ma io li canto alla maniera araba.

L’impronta araba è molto forte.

Assolutamente. Sono cresciuto in Israele, a Tel Aviv, in una famiglia ebraica, ma tutti i miei nonni hanno vissuto a lungo in Paesi come lo Yemen, l’Iraq e la Turchia. Senza ombra di dubbio la musica della mia infanzia è stata quella araba. A casa di mio nonno, per esempio, si guardava sempre la tv egiziana. Sento molto vicina la cultura araba.

Hai cominciato a cinque anni col violino, ma suoni parecchi altri strumenti e sei passato al contrabbasso a sedici anni accompagnando poi diverse band. Ne hai fatta di strada fino ai tuoi one-man-show di oggi.

Ho impiegato parecchio tempo per capire che cosa davvero volessi fare a livello musicale. In effetti ho cominciato a 5 anni col violino classico, poi più tardi ho imbracciato la chitarra perché volevo diventare una rock star, quindi mi sono innamorato del jazz e ho iniziato col basso elettrico, per poi passare a 16 anni al contrabbasso. È stato il momento della svolta. Per diversi anni mi sono fatto le ossa in varie band, suonando a ricevimenti, matrimoni e cose del genere. Suonare il classico contrabbasso jazz e quindi fungere da collante ritmico e armonico per tutta una band è stato divertente, perché amo suonare in gruppo, mettermi al servizio della band. Ma forse perché avevo un background musicale che comprendeva diversi strumenti, a un certo punto ho sentito il bisogno di fare cose nuove, di provare a esplorare i limiti dello strumento e scoprire ogni sorta di tecniche e suoni diversi. È così che man mano è maturata l’idea di trasformare il contrabbasso in una piccola orchestra. E per farlo ho iniziato a usare la tecnologia, collegando lo strumento al computer per poter campionarne i suoni e produrre nuovi effetti sonori, ad esempio fare in modo che il basso suoni come una chitarra o un sintetizzatore.

I tuoi one-man-show ottengono ovunque un grande successo. Come vedi la tua musica evolvere fra qualche anno? Hai qualche progetto speciale nel cassetto?

Ho un sacco di sogni che mi piacerebbe realizzare. Suonare con una grande orchestra sinfonica, ad esempio. Poi continuare a collaborare con musicisti di talento, penso a gente come Dorantes, il grande pianista di flamenco, il sassofonista Tim Ries, e tanti altri.

Se non fossi musicista che cosa faresti?

Non saprei proprio! È dall’età di nove anni che mi vedo fare il musicista di professione. Penso che dovrebbe essere qualcosa di creativo. Scrittore forse?

Perché a nove anni? Che cosa è successo?

È successo che ho visto Slash dei Guns n’ Roses suonare la chitarra… (ride)

Che cosa dobbiamo aspettarci dal concerto di stasera?

Un bel viaggio musicale e tanto divertimento.

Ulteriori informazioni su www.jazzcatclub.ch.