Rassegna con quattro giovani talenti svizzeri e tre concerti speciali con il duo Canino-Ballista, Sir András Schiff e Luca Pianca
Proseguono i concerti di LuganoMusica nella Hall del Lac: a giugno è previsto un ciclo dedicato al pianoforte, con quattro giovani pianisti svizzeri – Oliver Schnyder, Alex Cattaneo, Jean-Sélim Abdelmoula e Béatrice Berrut – ai quali si aggiungono tre appuntamenti speciali con il duo Canino-Ballista, Sir András Schiff e Luca Pianca.
Le restrizioni ancora non consentono la riapertura della Sala Teatro del Lac e le incertezze sugli spostamenti internazionali rendono difficile invitare anche solo formazioni da camera; pur con questi limiti, il direttore artistico Etienne Reymond è riuscito ad allestire una rassegna di indubbio interesse e coerente.
Come detto, si inizia con quattro talenti svizzeri del pianoforte, provenienti dalle tre regioni linguistiche: il 9 giugno ad aprire la rassegna troviamo Oliver Schnyder, il «il più anziano dei quattro ancora giovani» ha scherzato Reymond. Il 47enne argoviese «è molto conosciuto nella Svizzera tedesca, meno da noi e suonerà nientedimeno che le Variazioni Goldberg di Bach». Il secondo musicista – il 12 giugno – sarà locarnese e «davvero giovane, addirittura giovanissimo». Il ventiquattrenne Alex Cattaneo, studente al Conservatorio della Svizzera italiana e premiato in diverse edizioni del Concorso svizzero della gioventù, proporrà musiche di Chopin, Beethoven, Saint-Saëns e Ravel.
Gli ultimi due interpreti arrivano dalla Romandia: il 16 giugno si esibirà la vallesana Béatrice Berrut, grande appassionata di Franz Liszt proporrà un programma interamente dedicato a questo compositore. Il giorno prima, il 15 giugno, avremo invece Jean-Sélim Abdelmoula, pianista già visto nella serie di concerti online LuganoMusicaDigital: anche compositore, Abdelmoula proporrà un suo brano, Mirage op. 2, insieme alla Sonata per pianoforte in si bemolle maggiore D 960 di Schubert. Chi ha seguito i concerti online ricorderà che gli artisti erano parte del progetto dedicato ai talenti emergenti Building Bridges creato da Sir András Schiff che, saputo dell’invito del suo “protetto”, ha deciso di venire ugualmente a Lugano per il concerto inizialmente previsto nella Sala Teatro: il celebre pianista ungherese si esibirà dunque nella Hall il 24 giugno in una serata “a carta bianca”. «Quando gli ho chiesto il programma – ha spiegato Reymond –, mi ha risposto di mettergli un microfono con due altoparlanti così da poter annunciare i brani: io mi sono limitato a inviargli il programma degli altri concerti per evitare doppioni, quindi sarà un programma a sorpresa e devo dire che questa cosa mi piace moltissimo perché è bene che il pubblico sappia per cosa compra il biglietto, ma è anche molto bello poter dire di comprare un biglietto per András Schiff e non può che andare bene».
La sorpresa di Sir András Schiff sarà il 24 giugno. Ma una sorpresa ci sarà anche il giorno prima, il 23, con l’omaggio a Stravinskij per i cinquant’anni dalla morte proposta da Bruno Canino e Antonio Ballista, celebre duo per pianoforte che proporrà la prima trascrizione per due pianoforti della ‘Sagra della primavera’. Questa trascrizione era stata fatta da Stravinskij stesso per le prove del balletto e, ha spiegato Reymond, risulta molto più “dolce” della trascrizione successiva più eseguita.
Infine, martedì 29 giugno abbandoneremo il pianoforte: quel giorno Luca Pianca avrebbe dovuto dirigere l’Ensemble Claudiana con un programma dedicato a Bach ma, vista l’impossibilità di proporlo nella Hall, Pianca si esibirà al liuto.
Alcuni di questi concerti saranno registrati dalla Rsi. Niente streaming, nonostante il successo di LuganoMusicaDigital. «Quel progetto l’avevo fatto per dire ai ticinesi che, nonostante la pandemia e le sale chiuse, noi ci siamo, ma per me è sempre stato un progetto a breve termine e che non rifaremo, se non in casi particolari, adesso che il pubblico può tornare in presenza» ha spiegato Reymond. Tuttavia, dopo l’estate «lanceremo un nuovo progetto in video, con approfondimenti e incontri con gli autori, ma è prematuro parlarne».