Nel video postato da Donald Trump jr poco prima della razzia di Capitol Hill, il presidente si carica sulla hit del cantante italiano, che si dissocia
Non è certo la prima volta che la musica s'indigna per l'accompagnarsi della politica a inni pop-rock non scritti per la politica. O, almeno, non scritti per chi se la indossa – senza chiedere permesso come fosse un manifesto di sé. È la volta di un'ode ai patrioti "stufi delle bugie", accompagnato dal footage dei minuti che precedono il comizio del padre Donald a Washington, prologo dell'assalto a Capitol Hill. Il video è postato da Donald Trump jr, e ad accompagnare il 'riscaldamento' del presidente – inquadrato insieme ai figli Ivanka ed Eric, di fronte ai monitor che rilanciano le immagini della folla in trepidante attesa – le note di 'Gloria' di Umberto Tozzi nella versione in lingua inglese di Laura Branigan. Prima che il video finisca, Donald Trump spende anche qualche breve passo di danza.
Umberto Tozzi, giustamente, s'indigna e dai propri canali social difende "un brano scritto per cantare la bellezza della vita e non certo come inno di rivolta". Spiega il suo essere "artista che sia nel pubblico che nel privato ha sempre privilegiato l’amore alla violenza, il dialogo alla forza" e chiude il suo post dissociandosi "completamente dall’uso di 'Gloria' in quel contesto", dicendosi "pronto, in qualità di autore, a difendere i principi e l’origine di questa canzone".