A Locarno nel 2003 con uno dei suoi capolavori, fu d'Oro a Venezia e alla Berlinale. A stroncarlo in Lettonia, dove stava prendendo casa, il Covid-19.
Kim Ki-duk è morto a causa del coronavirus in Lettonia, secondo quanto riporta il giornale locale Delfi. Il regista sudcoreano è deceduto per complicazioni legate al Covid. Cinquantanove anni, anche sceneggiatore e produttore cinematografico, in carriera ha vinto il Leone d'oro e il Leone d'argento al Festival di Venezia, oltre al premio 'Un Certain Regard' al Festival di Cannes.
Kim Ki-duk era arrivato in Lettonia il 20 novembre. Il direttore dell'Art Doc Fest di Riga, Vitalijs Manskis, ha riferito alla stampa che il regista stava per acquistare una casa nella località marittima di Jurmala e richiedere un permesso di soggiorno, ma non si era presentato all'incontro. Il suo entourage, però, ne aveva perso le traccia, iniziando a cercarlo negli ospedali. La morte del regista è stata confermata anche dalla sua interprete Daria Krutova.
Nel 2003, Kim Ki–duk aveva portato in concorso 'Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom' (Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera), film capace di ottenere notevoli risultati al botteghino malgrado l'impostazione 'd'autore'. "Non diventerà un pardo, ma sarà un capolavoro", lo ricorda il Locarno Film Festival.
Arruolatosi nell'esercito coerano per problemi occorsi in famiglia (gli anni da miliare influenzeranno il lavoro), Kim Ki–duk si trasferisce a Parigi guidato dalla passione per l'arte. È qui che inizia a scrivere sceneggiature per il cinema, per poi tornare in Patria dove debutta con regista in 'The Crocodile'. Pellicola di successo è 'Seom' (L'isola, 2000) e dopo l'apprezzato passaggio locarnese, il suo anno d'oro è il 2004: 'La samaritana' è Orso d’oro per la miglior regia alla 54esima Berlinale, 'Ferro 3 – La casa vuota'è Leone d’argento per la miglior regia alla 61a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Nel 2012, 'Pietà' completa l'opera a Venezia, vincendo il Leone d'Oro. Tornerà alla Biennale nel 2013 con 'Moebius' e nel 2016 con 'Il prigioniero coreano' (2018).