Spettacoli

A Parasite il primo Oscar a un film straniero

A Renee Zellweger e Joaquin Phoenix le statuette (annunciate) per le migliori interpretazioni. Delusione per Netflix

Il regista Bong Joon (Keystone)
10 febbraio 2020
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Per la prima volta un film straniero vince l'Oscar per il miglior film: Parasite del sudcoreano Bong Joon Ho ha infranto 92 anni di "soffitto di vetro" a Hollywood aggiudicandosi il più prestigioso degli Oscar.

Quella del "noir" recitato in lingua originale è stata la vera sorpresa della serata al Dolby Theatre di Los Angeles aperta da Spike Lee con un omaggio, nello smoking viola e oro con scritto 24, a Kobe Bryant, il gigante del basket morto due settimane fa in un incidente di elicottero.

Già Palma d'oro a Cannes, Parasite ha portato a casa in totale quattro statuette: oltre al Best Film, anche quelle per il miglior regista (con un omaggio a scena aperta a Martin Scorsese sui cui film – ha detto Bong – aveva studiato da giovane), miglior film internazionale e migliore sceneggiatura originale, mentre Brad Pitt e Laura Dern hanno ricevuto i loro primi Academy Awards come miglior attori non protagonisti, rispettivamente per C'era una volta..a Hollywood e Storia di un matrimonio.

Zellweger e Phoenix, cronaca di due statuette annunciate

Scontati alla vigilia anche i due migliori protagonisti, Renee Zellweger in Judy e Joaquin Phoenix, al suo primo Oscar per Joker di Todd Phillips, film che ha vinto anche per la miglior colonna sonora originale. "Dobbiamo lottare contro l'idea che una razza, un'idea, sia dominante rispetto a qualcuno impunemente", ha detto Phoenix spiegando che il dono più grande che gli ha dato il cinema "è quello di poter dare voce a chi voce non ce l'ha".

Durante il suo discorso, Phoenix ha lanciato un appello a lottare a favore dei "diritti" contro "le diseguaglianze di genere, il razzismo, o la discriminazione Lgbt. Siamo così disconnessi dalla natura, con un punto di vista egocentrico - ha sottolineato - che andiamo nella natura e la distruggiamo. Commettiamo crimini contro gli animali. Abbiamo paura dell'idea di cambiare, ma dovremmo usare l'amore e la compassione come principi di guida". Poi citando parole di una poesia scritta dal fratello River quando aveva 17 anni: "Corri verso il rifugio con amore e la pace seguirà".

Renee Zellweger ha citato "l'unicità e l'eccezionalità di Judy Garland" che mai ha ricevuto l'onore della statuetta. Elton John ha vinto per la miglior canzone originale di Rocketman, Jacqueline Durran per i costumi di "Piccole Donne", il film di Greta Gerwig snobbato alle nomination per la miglior regia (ma un omaggio alle donne registe lo ha fatto Natalie Portman con i lori nomi ricamati su una cappa di Dior indossata sul red carpet).

A 1917, il favorito della vigilia, sono andati alcuni premi tecnici e la miglior fotografia di Roger Deakins. Fuori dai premi, nonostante le 10 candidature, The Irishman di Martin Scorsese: il regista è stato citato più volte dai premiati, in particolare dal regista sudcoreano. Sullo sfondo durante tutta la cerimonia il tema delle donne e del gender gap ad Hollywood. Sigourney Weaver con Brie Larson e Gal Gadot hanno parlato delle "donne super eroine, in questa serata in particolare. Dopo lo show facciamo un Fight Club, tutti gli uomini sono invitati: chi perde deve rispondere alle domande dei giornalisti su come si sente una donna ad Hollywood", presentando la prima donna direttrice d'orchestra in 92 anni di Notte degli Oscar: Eimear Noone. A vincere per la colonna sonora è stata giusto appunto una donna: l'islandese Hildur Guonadottir per Joker. Per lei standig ovation dalla platea: "abbiamo bisogno di far sentire la nostra voce" ha detto rivolta alle donne.

Netflix incassa una delusione

Nonostante le 24 candidature, Netflix ha incassato una delusione: oltre alla Dern ha vinto con il documentario "American Factory" prodotto da Michelle e Barack Obama: in italiano Made in Usa – Una fabbrica in Ohio di Steven Bognar, Julia Reichert e Jeff Reichert, il film è il primo sfornato da Higher Ground, la società dell'ex presidente e della moglie che si sono congratulati con i registi "per aver raccontato una storia cosi' complessa e commovente sulle conseguenze molto umane del difficile cambiamento economica". Nel bilancio finale: due statuette per Quentin Tarantino e C'era una volta a ...Hollywood che aveva 10 nomination e due su 11 per Joker di Todd Phillips.

Tutti i premiati

Miglior film: Parasite (Bong Joon Ho). Miglior regia: Bong Joon Ho (Parasite). Miglior attore: Joaquin Phoenix (Joker). Miglior attrice: Renee Zellweger (Judy). Miglior attore non protagonista: Brad Pitt (C'era una volta a...Hollywood. Miglior attrice non protagonista: Laura Dern (Storia di un matrimonio). Miglior film internazionale: Parasite (Bong Joon Ho). Miglior film d'animazione: Toy Story 4 (Josh Cooley). Miglior corto d'animazione: Hair Love (Bruce W. Smith, Matthew A. Cherry e Everett Downing Jr.). Miglior sceneggiatura originale: Parasite (Bong Joo Ho e Han Jin Won). Miglior sceneggiatura non originale: Jojo Rabbit (Taika Waititi. Miglior cortometraggio: The Neighbors' Window (Marshall Curry). Miglior scenografia: C'era una volta a...Hollywood (Barbara Ling e Nancy Haigh). Migliori costumi: Piccole Donne (Jacqueline Durran). Miglior documentario: American Factory (Steven Bognar, Julia Reichert e Jeff Reichert). Miglior cortometraggio documentario: Learning to skateboard in a warzone (if you're a girl) (Carol Dysinger e Elena Andreicheva). Miglior montaggio sonoro: Le Mans '66 - La grande sfida (Donald Sylvester). Miglior sonoro: 1917 (Mark Taylor e Stuart Wilson). Miglior fotografia: 1917 (Roger Deakins). Miglior montaggio: Le Mans '66 - La grande sfida (Michael McCusker e Andrew Buckland). Migliori effetti speciali: 1917 (Greg Butler, Dominic Tuohy e Guillaume Rocheron). Miglior trucco e acconciatura: Bombshell (Kazu Hiro, Anne Morgan e Vivian Baker). Miglior colonna sonora: Joker (Hildur Guonadottir). Miglior canzone: Rocketman (Elton John e Bernie Taupin con (I'm Gonna) Love me Again).