Torna... puntuale l'ora legale: l'ultimo weekend di marzo (il sabato sulla domenica). Introdotta in Svizzera dal 1981
Domenica torna l'ora legale. Lo rammenta l'Istituto federale di metrologia, che ricorda alla popolazione di spostare le lancette degli orologi in avanti di un'ora. Il ritorno all'ora solare è previsto il 29 ottobre.
Nella Confederazione è lo stesso Istituto federale di metrologia a essere responsabile della realizzazione e diffusione dell'ora ufficiale svizzera. A tale scopo nei suoi laboratori gestisce diversi orologi atomici partecipando in tal modo alla realizzazione del tempo mondiale coordinato.
Dai dati di circa 350 orologi atomici di oltre 60 laboratori di riferimento per la misurazione del tempo sparsi in tutto il mondo l'Ufficio internazionale dei pesi e delle misure a Parigi calcola il tempo universale coordinato (Universal Time Coordinated, Utc). Questo è il tempo di riferimento mondiale, che dà il ritmo per tutti i fusi orari.
Nelle contrattazioni di Borsa, per l'implementazione di molte nuove tecnologie come il cosiddetto ‘internet delle cose’ o nella sincronizzazione di sistemi distribuiti è necessario disporre della massima precisione temporale. Per poter soddisfare queste esigenze, l’Istituto federale di metrologia sta attualmente lavorando allo sviluppo di nuovi sistemi di diffusione del tempo attraverso le fibre ottiche.
L'introduzione dell'ora legale affonda le sue radici nel tempo. Bisogna addirittura risalire alla fine del 1700, più precisamente al 1784 quando l'inventore del parafulmine Benjamin Franklin pubblicò la sua proposta sul quotidiano francese ‘Journal de Paris’.
Le riflessioni di Franklin si basavano sulla volontà di risparmiare energia ma non trovarono seguito. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l'idea venne ripresa dall'inglese William Willet, che elaborò un nuovo approccio. La proposta trovò seguaci: nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time che implicava lo spostamento delle lancette un'ora in avanti durante l'estate. Diversi Paesi imitarono la Gran Bretagna in quanto in tempo di guerra (il primo conflitto mondiale era scoppiato nel 1914) il risparmio energetico era una priorità.
Anche la Germania passò al nuovo sistema (per abbandonarlo poi di nuovo con la Repubblica di Weimar). In Svizzera il Consiglio federale esitò, ma il 24 marzo 1917 rinunciò ad adottare la novità. I risparmi erano giudicati non sufficienti: secondo il governo le statistiche concernenti le quantità di carbone economizzate non erano abbastanza probanti. Si temevano inoltre gli squilibri provocati al ritmo di vita di uomini e animali. "I giorni di lavoro della nostra popolazione agricola sono già abbastanza lunghi", affermavano quelli che allora erano chiamati i ‘sette saggi’.
Il tema tornò d'attualità durante la Seconda guerra mondiale. L'esecutivo federale decise di applicare il sistema nel 1941 e nel 1942, nell'intento di economizzare energia. Ma visto che non si osservarono gli effetti voluti si tornò alla tradizione.
Intanto gli altri Paesi stavano sperimentando. Nella Germania prostrata dalla guerra, tra il 1947 e il 1949, si instaurò addirittura una ‘Hochsommerzeit’ (alta ora estiva). Nel periodo compreso tra l'11 maggio e il 29 giugno le lancette venivano spostate in avanti di un'ulteriore ora. Da notare inoltre che nella zona occupata dall'Urss vigeva l'ora di Mosca: i cambiamenti di orario nello spazio di pochi chilometri potevano quindi essere notevoli.
Dopo lo shock petrolifero del 1973 sempre più nazioni europee aderirono alla nuova usanza. La Svizzera ci arrivò nel 1981, dopo che un primo tentativo fu bocciato in votazione popolare nel maggio 1978 con il 52% di ‘no’.
Il cambiamento d'ora estivo è stato introdotto in tutti i Paesi dell'Unione europea all'inizio degli anni Ottanta. Dal 1996, la durata del cambiamento è stata armonizzata a livello continentale: dall'ultima domenica di marzo all'ultima di ottobre.
L'ora legale non è comunque un fenomeno solo europeo. In America vige in un periodo sfasato, cosa di cui si accorgono i viaggiatori e chi ha rapporti d'affari con gli Stati Uniti. Il Sud del mondo segue ovviamente un calendario invertito rispetto all'emisfero settentrionale.