La flessione è dovuta principalmente al commercio online, il cui fatturato è calato di 43 milioni di euro rispetto all’anno precedente
Calano le vendite, nei primi sei mesi del 2022, per l’editoria di varia, cioè romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche in Italia e online e nella grande distribuzione, con un - 3,6% di copie vendute e un - 4,2% di valore del venduto (prezzo di copertina) rispetto allo stesso periodo del 2021, anno record.
Rispetto al periodo pre-pandemia, il confronto resta tuttavia positivo: più 14,5% a copie e più 14,7% a valore (dati 2019).
Perde quota l’online, sono in crescita le librerie e nonostante l’inflazione e l’emergenza carta i prezzi sono stabili. Questo secondo le stime dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori- Aie su rilevazioni Nielsen BookScan.
Dal 2 gennaio al 19 giugno le vendite nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione sono state pari a 670 milioni di euro, 30 milioni in meno rispetto al 2021 ma 86 in più rispetto al 2019.
Le copie vendute sono state 46 milioni, 1,7 milioni in meno rispetto al 2021, ma 5,8 milioni in più rispetto al 2019.
Il prezzo medio del venduto, pari a 14,66 euro, è diminuito dello 0,6% rispetto al 2021 e dell’1,1% rispetto al 2019. Il prezzo medio di copertina, ovvero il prezzo medio delle novità pubblicate non ponderato con le vendite, è pari a 18,69 euro a maggio 2022, in crescita dell’1,2% rispetto a maggio del 2021.
I dati registrano un calo delle librerie dell’online che hanno venduto nei primi sei mesi libri per 284,8 milioni a prezzo di copertina: una flessione di 43 milioni rispetto all’anno precedente, in buona parte recuperata dalle librerie fisiche che sono cresciute a 353,8 milioni, 21 milioni in più.
La grande distribuzione scende a 31,5 milioni, perdendone oltre 6. A livello di quote di mercato, le librerie online scendono dal 47% al 42,5%, quelle fisiche salgono dal 47,8% al 52,8%. Grande distribuzione al 4,7%.