L'avvicinamento ‘controluce’ ha impedito l'avvistamento di 2023 Nt1. Un problema che dovrebbe essere ovviato con il lancio di Neomir, attorno al 2030
Il 13 luglio la Terra è stata sfiorata da un asteroide non visto di circa 30 metri, circa il doppio della meteora esplosa nel 2013 nei cieli di Chelyabinsk, in Russia.
L'asteroide denominato 2023 Nt1 è arrivato ‘controluce’, ossia dalla parte del Sole, ed è passato ad appena 100'000 km, meno di un terzo della distanza della Luna, senza che potesse essere visto in anticipo dagli attuali sistemi di rilevamento.
"Un evento che ricorda molto quello avvenuto il 15 febbraio 2013 a Chelyabinsk con un oggetto di circa 15 metri di diametro che anche quella volta veniva dalla direzione del Sole, dunque invisibile, che ha prodotto grandissimi danni. 2023 Nt1 era circa il doppio", ha detto all'Ansa Richard Moissl, capo dell'ufficio di difesa planetaria dell'Agenzia spaziale europea.
2023 Nt1 è stato scoperto solo dopo il passaggio ravvicinato ma il lancio, attorno al 2030, del nuovo cacciatore di asteroidi europeo Neomir permetterà di identificare anche questa tipologia di oggetti pericolosi in arrivo controluce.
"2023 Nt1 era semplicemente impossibile da identificare prima del suo passaggio", ha precisato Moissl. "A oggi non abbiamo strumenti in grado di vedere oggetti in arrivo dalla direzione del Sole, siamo accecati. È un problema noto ma contiamo di poterlo superare in futuro con nuovi strumenti capaci di osservare anche verso il lato del Sole".
2023 Nt1 si trova ora lontano dalla Terra ma nei prossimi anni tornerà nuovamente a incrociare l'orbita terrestre, tuttavia con rischi di impatto molto bassi, nel 2044 la possibilità che impatti con il pianeta sono stimate circa 1 su 2 milioni. "Ma continueremo a monitorarlo come facciamo ogni giorno con migliaia di altri oggetti potenzialmente pericolosi", ha detto Moissl.