La pianta, alta circa 12 metri, dovrà essere abbattuta per evitare rischi di sradicamento in una zona molto frequentata dai bagnanti
Un atto di vandalismo stupido, gratuito e anche dannoso per il contesto ambientale e naturalistico in cui è stato commesso. Solo così si può definire l'uccisione di una pianta d'alto fusto a Rivapiana, a due passi dal Portigon di Minusio. Ignoti si sono infatti presi la briga e il tempo di spogliare della corteccia al piede una bella quercia che da decenni osserva il lago nei pressi della spiaggia situata pochi metri prima della fontana con il Pescatore, venendo da Mappo. La conseguenza possibile dell'atto è una sola: la morte della pianta. Prima che ciò accada, l'albero dovrà essere abbattuto.
Alla ‘Regione’ lo confermano il Patriziato di Minusio, proprietario dei terreni sulla Rivapiana, e il Comune, che si occupa della gestione. Andrea Paganetti, capogiardiniere e responsabile del verde del Comune, e anche membro dell'Ufficio patriziale, fa risalire l'atto vandalico agli ultimi giorni di luglio e ne sottolinea la gravità: «Togliere, probabilmente con un'accetta, la corteccia sulla circonferenza del tronco, significa bloccare il passaggio della linfa e decretare così il deperimento progressivo e poi la morte della pianta: in questo caso parliamo di una quercia alta circa 12 metri, messa a dimora fra i 30 e i 40 anni fa».
Quantomeno velleitario, se non con tutta probabilità totalmente inutile, sarebbe per le autorità interessate procedere con una denuncia penale contro ignoti. Ma ciò nulla toglie alla necessità di segnalare l'accaduto, per sensibilizzare circa la necessità di evitare bravate che si compiono in pochi minuti ma che hanno conseguenze nefaste a più livelli. Una pianta in deperimento non “riconosciuta” per tempo in zona boschiva può infatti sradicarsi in presenza di forte vento, e se ciò accade in luoghi molto frequentati da turisti e bagnanti, come nel caso specifico, il rischio è evidente.