laR+ Locarno Film Festival

Marco Tullio Giordana, ‘La vita accanto’ al PalaCinema

Sala stracolma di pubblico e tante emozioni alla consegna del Pardo speciale alla carriera

Marco Tullio Giordana
(Ti-Press)
13 agosto 2024
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“Abbiamo scavallato”, esordisce il direttore artistico Giona Nazzaro con entusiasmo per questa seconda settimana di Festival, di fronte a una sala, quella del PalaCinema, stracolma di pubblico (alcuni, nonostante le prenotazioni, hanno pure rischiato di non poter entrare). L’occasione è la prima mondiale dell’ultimo film di Marco Tullio Giordana, ‘La vita accanto’, dal romanzo omonimo di Maria Pia Veladiano. In sala ci sono tutti, dal regista, che ritira un Pardo speciale non senza commozione, agli attori, “bellissimi!” dice Giordana, “bravissimi” aggiungiamo noi.

“È un regista che amiamo molto e la sua storia è legata molto al Festival” lo anticipa Nazzaro. Infatti il suo primo film, ‘Maledetti vi amerò’, conquistò il Pardo d’oro all’epoca (era 1980) della sua realizzazione, e da allora la sua storia artistica si è sempre interfacciata con quella del Festival. “Qui ho cominciato la mia carriera – racconta il regista. Ero arrivato senza una grande speranza e quindi per me é stato sorprendente vincere, per questa bellissima commissione di giuria presieduta da Suso Cecchi D’amico, una delle nostre più brave sceneggiatrici scrittrici di cinema. Sono legato a voi in una maniera che non è più stata eguagliata da nessun altro Festival a cui ho partecipato con amore e riconoscenza. È come il primo amore non si scorda mai”.

‘La vita accanto’ racconta la storia di una bimba nata con una macchia che si porterà addosso fino all’età della consapevolezza, o della rivelazione. Una macchia che mette a nudo fragilità, legami familiari corrotti, segreti e bugie, ma che rivela anche l’amore. Il film è molto intenso, così come la musica che Sonia Bergamasco – pianista d’eccezione – suona sul suo pianoforte a coda. Un film che è raccontato infatti anche attraverso la musica, rifugio salvifico per la ragazza. Purtroppo però, seppure l’abbia amato, non riesco a essere d’accordo con il regista quando dice che il film è “forse uno dei miei migliori”.