La cerimonia dello storico premio si terrà domani, venerdì 11 agosto alle 17.30, al Rivellino di Locarno
Che lunga storia, lunga 23 anni, è questa l’età di un premio Boccalino d’Oro, premio indipendente legato al Festival di Locarno, un po’ come l’acqua del Lago Maggiore alle sponde della città. Si tratta di un premio nato al tempo della direzione di Marco Müller, forse il direttore del Festival che più ha amato la città e i suoi abitanti, vedeva una simbiosi indispensabile quella tra la città e il Festival.
Per questo una delle notti di Festival, 23 anni fa, in compagnia del compianto Aldo Belloli, allora gran personaggio locarnese, Marco Müller e chi vi scrive ideò il premio. Sembrava facile nelle intenzioni mettere vicino il cinema del Festival con la città, i suoi abitanti e chi lavora per fare della città un gioiello per turisti e frequentatori del Festival stesso.
Non è stato così semplice, comunque in ventitré anni il premio è riuscito a mantenere il suo scopo, di volta in volta grazie a Martin del Bar Castello, ad Arminio Sciolli e il suo Rivellino che per anni lo ha ospitato, mentre durante la pandemia il Premio si è potuto svolgere grazie alla Pasticceria Marnin.
Ora si torna al Rivellino, ci mancava la compagnia di Leonardo Da Vinci. Di certo ogni luogo ha portato con sé tanti ricordi a cominciare da Aki Kaurismäki che da Martin al Castello usò il Boccalino vinto come bicchiere comprendendo subito l’antica tradizione. E come dimenticare per tutti questi anni i risotti del Francone, e ora che non c’è più, cosa succederà? Intanto la premiazione è domani venerdì 11 agosto alle 17.30. Al Rivellino in via Castello.