La 26esima edizione della rassegna si svolgerà dal 18 al 31 luglio e, come consueto, gli eventi proposti sono diffusi sul territorio
«Per la prima volta abbiamo un’orchestra». È un’esclamazione piena di soddisfazione quella di Gabor Meszaros, fagottista e docente al Conservatorio della Svizzera italiana, nonché direttore artistico di Ticino Musica da ben tredici anni. Ed è proprio nella veste di direttore artistico del festival che lo abbiamo intervistato sulla 26esima edizione oramai alle porte. Ticino Musica si svolgerà infatti dal 18 al 31 luglio prossimi e, come consueto, sarà itinerante, proponendo concerti di musica classica (oltre settanta gli eventi) in luoghi affascinanti e suggestivi sparsi sul territorio della Svizzera italiana; permettendo al pubblico di scoprirne di nuovi e apprezzarne di vecchi.
Novità dell’edizione – lo abbiamo anticipato nell’attacco – è la composizione «da zero» della Ticino Musica Festival Orchestra, la prima nella storia della rassegna ticinese «con cinquanta elementi fra i 20 e 25 anni provenienti da tutto il mondo, che si incontreranno (e suoneranno) per la prima volta il 18 luglio. Dopo tanti anni, questo è un sogno che si è avverato», ha sottolineato Meszaros. «Prima degli strumenti, andava però scelto il maestro», individuato in Alexander Shelley, che una ventina di anni fa era stato un allievo di Ticino Musica. Scritto per inciso, Shelley è un direttore d’orchestra britannico vincitore di un Echo Music Award. Attualmente dirige la National Arts Orchestra di Ottawa, in Canada, ed è anche il direttore principale associato della Royal Philharmonic Orchestra di Londra. «Essendo stato un nostro ex allievo, per me era importante poterlo portare qui», vista anche la sua notevole parabola professionale e artistica.
La selezione dei musicisti, racconta il nostro interlocutore, «è avvenuta online. Abbiamo lanciato il bando di concorso internazionale per le audizioni, richiedendo un video di prova». E fino a qui, fila tutto liscio. È curioso, invece come «fino a pochi giorni prima del termine del bando avessimo solo otto adesioni. Questo ci preoccupava», ha ricordato Meszaros. A poche ore dalla scadenza però, a valanga e a sorpresa, «sono arrivate ben 280 iscrizioni – ha rammentato ancora con stupore –. Abbiamo saputo che tanti candidati hanno aspettato l’ultimo momento per mandare il video di presentazione, così da potersi preparare al meglio per la selezione».
Una delle preoccupazioni di Meszaros è stata quella di creare un ponte fra l’internazionalità della cinquantina di elementi dell’orchestra e la Svizzera, è stata quindi scelta la partitura del compositore basilese contemporaneo Dieter Amman, ‘Grooves - fitting’, che sarà presente durante il concerto del 23 luglio nella cattedrale di San Lorenzo. «L’occasione di poter suonare alla presenza del compositore delle pagine su cui hanno lavorato è per i giovani musicisti è un momento molto speciale ed è un’esperienza che resterà nella loro memoria», ha assicurato il direttore artistico.
La Ticino Musica Festival Orchestra si esibirà quindi il 23 nella cattedrale di San Lorenzo di Lugano (dalle 21), con due programmi differenti: il primo vede protagonista la musica di Ludwig van Beethoven, con la Settima Sinfonia e il Triplo Concerto con Marco Rizzi (violino), Giovanni Gnocchi (violoncello) e Adrian Oetiker (pianoforte) nel ruolo di solisti. L’altro protagonista, come accennato, è il compositore in residence Ammann.
Il secondo appuntamento (stesso luogo, stesso orario) è in calendario il 30 luglio, quando l’orchestra si cimenterà con la Sinfonia "Classica" di Sergej Prokofiev, il sognante Idillio di Sigfrido di Richard Wagner, la Sinfonia "Haffner" di Mozart e il Concerto per sette strumenti a fiato, timpani, percussioni e orchestra d’archi dello svizzero Frank Martin, con un "settimino" di solisti d’eccezione: Andrea Oliva (flauto), Ivan Podyomov (oboe), Calogero Palermo (clarinetto), Jacques Deleplancque (corno), Frits Damrow (tromba), Vincent Lepape (trombone) e, al fagotto, il nostro interlocutore.
La proposta lirica dell’Opera Studio – sezione da quindici anni – per il 2022 è ‘La Cenerentola’ di Gioachino Rossini, coordinata da Umberto Finazzi (direzione artistica) e Daniele Piscopo (regia, scene e costumi). «L’Opera Studio dà la possibilità a giovani cantanti bravi d’imparare a muoversi sul palco e capire come viene messo in scena un brano. Non a caso è considerata un luogo d’eccellenza a livello internazionale», ha chiarito Meszaros.
La squadra dell’Opera conta quattordici cantanti per sette ruoli che «da metà giugno stanno provando tutti i giorni con un’orchestra a parti reali», dove il rapporto voce-strumento è uno a uno, «è un piccolo ensemble che permette di adattarci a tutti i contesti». Basti ricordare la prima de ‘Il barbiere di Siviglia’ dello scorso anno che è stata rappresentata nell’insolita ambientazione della Stazione ferroviaria di Lugano.
Nella scia della tradizione itinerante, anche ‘La Cenerentola’ verrà proposta in diversi spazi, a cominciare dalla première che si svolgerà lunedì 18 luglio, dalle 20, nell’aula magna del Conservatorio di Lugano. Le repliche dell’opera (con inizio sempre alle 20) si terranno nella Corte del Municipio di Bellinzona (20 luglio), nella Piazza Piazzora di Breno (22 luglio; in caso di pioggia sabato 23), al Chiosetto di Sorengo (24 luglio), al Lac di Lugano (26 luglio) e infine al Teatro Paravento di Locarno (27 luglio).
Il ciclo di concerti ‘Grandi maestri e giovani promesse’ da alcuni anni è un punto di forza del festival. In questo frangente «artisti di alto livello e fama mondiale condividono il palco con i migliori musicisti che hanno preso parte alle masterclass di Ticino Musica». Si tratta di talenti «già formati. Qui hanno la possibilità di seguire "corsi di alto perfezionamento", se così vogliamo definirli. Infine, la nostra filosofia vede la conclusione della preparazione di un brano non in studio, bensì con l’esibizione; quando il musicista si confronta col pubblico». Ripercorrendo la storia della manifestazione, non si può non notare come fra i ‘grandi maestri’ di oggi ci siano gli ex allievi di Ticino Musica, per esempio l’oboista Ivan Podyomov che si esibirà quest’anno: «È un ulteriore motivo di soddisfazione. Abbiamo iniziato a fare una ricerca in questo senso, una sorta di "censimento"» per allestire una sorta di archivio che mostri quanti dei musicisti che sono passati per il festival sono in seguito sbocciati professionalmente e artisticamente.
I primi concerti di questa serie vedono impegnati alle tastiere antiche Stefano Molardi e i giovani maestri che partecipano ai suoi corsi di organo, clavicembalo, Hammerklavier e Tangentenflügel. Questi eventi avranno luogo – tra mercoledì 20 sabato 23 luglio – a Lugano (Aula Magna del Conservatorio), Canobbio (Chiesa di San Siro), Soazza (Grigioni), Cabbio (Casa Cantoni) e Mendrisio (Chiesa di San Sisinio).
Il nutrito programma, nella sua versione completa, è consultabile sul sito www.ticinomusica.com.