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Sulla sperimentazione della cannabis le posizioni non cambiano

I progetti pilota quasi pronti non smuovono le acque in vista della discussione in Gran Consiglio. Si deciderà se il Cantone deve avere un ruolo attivo

(Ti-Press)
20 marzo 2025
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Sperimentazione della cannabis a scopi ricreativi, ora la palla passa alla politica cantonale. Il Gran Consiglio discuterà infatti nella seduta al via lunedì la proposta che vuole incaricare il Cantone di svolgere un ruolo attivo nella promozione della sperimentazione. Una richiesta sulla quale la commissione parlamentare del Gran Consiglio ‘Sanità e sicurezza sociale’ si è spaccata e che verrà discussa pochi giorni dopo il via libera dato dal Comitato etico cantonale a due progetti pilota promossi da aziende ticinesi in collaborazione con università svizzere. Atenei che si occuperanno in maniera totalmente indipendente della ricerca e dell’analisi dei dati. Il via libera alle sperimentazioni, in ogni caso, avverrà solo dopo che l’Ufficio federale di sanità pubblica (Usfp) darà luce verde. Anche i Comuni sul cui territorio si svolgerà la sperimentazione dovranno concedere il loro permesso. Un primo preavviso favorevole, stando a nostre informazioni, è comunque già stato dato a chi si occupa dei progetti.

Forini (Ps): ‘L’Ente pubblico sia coordinatore’

Insomma, sul territorio la sperimentazione sembra concretizzarsi. Ha quindi ancora senso che il Cantone si impegni, anche da un punto di vista finanziario, per giocare un ruolo attivo nel testare la regolamentazione della cannabis a scopo ricreativo? «È sicuramente positivo che ci siano due attori interessati a sperimentare la regolamentazione dell’uso ricreativo della cannabis in Ticino. Un uso con limiti e paletti ben precisi per tutelare i consumatori», premette Danilo Forini (Ps) relatore insieme a Giulia Petralli dei Verdi del rapporto di minoranza che sostiene una mozione presentata nel 2017 dall’allora deputato Ps Carlo Lepori (ripresa da Laura Riget) e sottoscritta da esponenti di diversi partiti. Mozione che chiede appunto anche al Cantone di muoversi attivamente in questa direzione e favorire la sperimentazione. «Ora, visto che probabilmente ci saranno due attori sul territorio, è importante che il Cantone si faccia coordinatore. La messa in rete e lo sviluppo di sinergia sarà un aspetto importante. È inutile lavorare a compartimenti stagni. Questa esperienza va condivisa con chi si occupa di questi temi sul territorio». Ovvero? «Il delegato cantonale per le dipendenze, la polizia e le associazioni specialistiche come Ingrado. Attori che devono essere messi in relazione stretta con le sperimentazioni. Il Cantone deve quindi fare qualcosa». Aggiunge Forini: «Quello che si discute, deve essere chiaro, è la sperimentazione. Non la regolamentazione della cannabis. Siamo in una fase dove abbiamo la possibilità di scoprire quale sarebbe la situazione sul territorio, anche gli aspetti critici che ci sarebbero. Per questo motivo – continua il deputato socialista – sarebbe un peccato non trarre il massimo risultato possibile. Questo considerando anche il fatto che il Ticino ha caratteristiche diverse dal resto della Svizzera che i progetti pilota già avviati oltre Gottardo non possono esaminare». Un concetto ribadito anche da Florian Elliker, docente universitario all’Università di San Gallo, che collabora al progetto pilota ‘Cannabis in Ticino’, uno dei due approvati dal Comitato etico cantonale: «La Svizzera è diversificata a livello regionale. Finora, i progetti pilota stanno interessando solo le aree di lingua francese e tedesca, quindi i risultati potrebbero non rispecchiare le specificità culturali e sociali del Ticino, regione di lingua italiana con tradizioni e dinamiche proprie. Studiando il contesto ticinese aiutiamo a creare un quadro più completo destinato sia alle autorità cantonali che a quelle federali». Risultati che potrebbero tornare utili nel caso di una (probabile) votazione federale sulla regolamentazione.

Agustoni (Centro): ‘I due progetti confermano la nostra posizione’

Resta sulla sua posizione anche Maurizio Agustoni (Centro) relatore insieme a Lara Filippini (Udc) del rapporto di maggioranza che non vuole caricare il Cantone del compito di farsi promotore della sperimentazione. «La notizia di questi giorni, ovvero il rilascio di due autorizzazioni da parte del Comitato etico cantonale a progetti di sperimentazione promossi da ditte e associazioni in collaborazione con istituti accademici, confermano quanto afferma il rapporto di maggioranza: non deve essere compito dell’amministrazione cantonale farsi promotrice in prima linea di queste iniziative». Con una precisazione ribadita chiaramente nel rapporto: «Non siamo contrari alla sperimentazione, ma al fatto che sia il Cantone a promuoverla». La possibilità di promuovere sperimentazioni dell’uso ricreativo della cannabis, va ricordato, è concessa da una deroga alla Legge federale sugli stupefacenti introdotta nel 2021. Deroga che permette sperimentazioni scientifiche pilota limitate dal profilo territoriale e temporale a scopo non medico.

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