Ticino

Clima, consegnata una petizione per sensibilizzare la politica

Una cinquantina di giovani manifestanti è scesa oggi in strada a Bellinzona per il pianeta: ‘Il parlamento prenda decisioni in modo consapevole’

‘Le vacanze sono finite’
(Ti-Press)
18 ottobre 2024
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È urlando gli slogan «Giù le mani dal nostro futuro» e «Ci sono le soluzioni, fermate le emissioni» che una cinquantina di giovani è scesa oggi in strada a Bellinzona a manifestare per il pianeta. Dopo il corteo dello scorso 15 marzo, lo Sciopero per il clima Ticino è tornato a protestare rivendicando un governo che prenda decisioni in modo consapevole. A tal fine, sono state consegnate oltre un migliaio di firme alla cancelleria dello Stato raccolte per la petizione lanciata questa primavera. Insomma, è stato evidenziato in piazza, «le vacanze sono finite».

‘Una seduta formativa per il parlamento’

«Ci rivolgiamo – hanno spiegato megafono alla mano – al Gran Consiglio affinché si tenga una seduta per tutto il parlamento in cui le persone in politica possano venir formate sulla crisi climatica in modo da prendere decisioni consapevolmente». Per i manifestanti, le misure concrete a tutela dell’ambiente sono infatti «ancora troppo poche, soprattutto in un Paese come la Svizzera che ha le possibilità per fungere da esempio nella lotta al cambiamento climatico».

Le richieste degli scioperanti al Legislativo cantonale sono dunque che «le autorità competenti garantiscano lo svolgimento di questa formazione, che dovrà essere moderata da esperti sul tema, fornire una conoscenza generale sulla crisi climatica, dare particolare attenzione al Ticino e alle possibili conseguenze della crisi climatica sul nostro territorio, evidenziare l’importanza di agire politicamente, presentare una panoramica generale sulle possibilità di cui il Gran Consiglio dispone per salvaguardare l’ambiente».

‘Il cambiamento personale non basta, urgono decisioni coraggiose dei governi’

«Siamo qui – è stato ribadito – perché siamo stanchi di sentirci dire che la crisi climatica non è una priorità. È al contrario già presente in ogni aspetto della nostra vita. Le ondate di calore, le alluvioni, la siccità, l’aumento del costo del cibo: queste sono realtà che non possiamo più ignorare. Eppure si continua a dire che ci sono altri problemi più urgenti. Ma come possiamo parlare di sanità pubblica, di economia e di sicurezza senza affrontare il cambiamento climatico? La crisi climatica è la cornice dentro cui tutte le altre sfide vengono affrontate». Di più. «Non possiamo combattere una crisi di questa scala con le sole azioni individuali. Il cambiamento personale non basta, ne serve uno politico che può avvenire solo attraverso soluzioni coraggiose da parte dei governi».

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