Ticino

Riforma delle Arp, in consultazione il disegno di legge

Lo ha deciso il Consiglio di Stato. L’avamprogetto passa ora al vaglio delle autorità, enti e attori interessati fino al 31 ottobre

L’istituzione delle nuove autorità giudiziarie è stata approvata dai cittadini nel 2022
(Ti-Press)
18 settembre 2024
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Sono stati messi in consultazione gli oltre cento articoli volti a disciplinare in Ticino l’attività delle previste Preture di protezione nel delicato settore delle tutele e delle curatele nell’ambito del disegno di legge per la riforma delle Arp, le Autorità regionali di protezione. Lo rende noto il governo spiegando che nella seduta di oggi il Consiglio di Stato, su proposta del Dipartimento istituzioni (Di), ha dato luce verde all’avvio della consultazione in merito al disegno della nuova Legge sulla procedura in materia di protezione del minore e dell’adulto. Dopo essere già stato esaminato dai servizi coinvolti del Dipartimento sanità e socialità, l’avamprogetto passa quindi al vaglio delle autorità, enti e attori interessati. E questo nell’ottica di consolidare il progetto di legge che sarà in seguito oggetto di un apposito Messaggio governativo all’attenzione del Gran Consiglio. La consultazione è prevista fino al 31 ottobre.

Regolamentare in modo uniforme le future Preture di protezione

Elaborato dal Di per il tramite della Divisione della giustizia, il disegno di legge – viene ricordato in una nota del governo – è finalizzato a regolamentare in modo uniforme il funzionamento delle future Preture di protezione (la cui istituzione è stata approvata dai cittadini nella votazione cantonale del 30 ottobre 2022), nell’attesa che il parlamento si determini sulla loro organizzazione proposta dal Consiglio di Stato con il relativo Messaggio del 2021. Siccome il diritto federale lascia ai Cantoni un importante margine di apprezzamento in materia di protezione del minore e dell’adulto, l’introduzione di questa nuova autorità giudiziaria sarà accompagnata dalle norme procedurali che ne regoleranno il funzionamento. Da qui l’elaborazione del progetto di legge da parte del Di e della Divisione giustizia, “frutto – si legge nel comunicato – di un accurato quanto articolato lavoro di redazione e approfondimento”, messo a punto dall’avvocata Ljence Milani, collaboratrice della Divisione giustizia, insieme all’ex giudice Franco Lardelli, già presidente in seno al Tribunale d’appello della Camera di protezione.

‘Un testo completo, di natura molto tecnica’

“Il disegno di legge – illustra il governo nella nota – si configura quale unico testo di legge sulla procedura che adotteranno le future Preture di protezione, al fine di facilitarne la fruibilità nei riguardi sia degli addetti ai lavori che della cittadinanza. Un testo di legge completo, di natura molto tecnica, che si attiene rigorosamente ai dettami del diritto federale e che tiene conto anche delle peculiarità del diritto cantonale, considerando gli sviluppi in corso della dottrina e della giurisprudenza, delle autorevoli indicazioni della Conferenza dei Cantoni in materia di protezione dei minori e degli adulti, nonché dell’esperienza degli altri Cantoni che presentano un’organizzazione delle Autorità di protezione di tipo giudiziario”. Il progetto di legge, scrive il Consiglio di Stato, “evidenzia quindi le ampissime competenze attribuite alle Autorità di protezione dal Codice civile, che non si limitano ad esempio alla regolamentazione dei diritti di visita nell’ambito delle procedure di separazione e divorzio”. E chiarisce: “Le normative procedurali regolano infatti l’intervento delle Autorità di protezione in tutti i campi di loro competenza: istituzione di misure di curatela e tutela, mandato precauzionale, direttive del paziente, soggiorno in istituto di accoglienza e cura, misure a scopo di cura o di assistenza del diritto cantonale, ecc. Chiariscono il funzionamento e velocizzano l’intervento dell’autorità, concretizzando l’uniformità dell’operato delle future Preture di protezione su tutto il territorio cantonale”.

Per il governo si è trattato di un “lavoro minuzioso e circostanziato, quello promosso dal Di con la Divisione della giustizia, teso a proseguire i lavori di riforma delle Autorità di protezione in modo solido e condiviso. Ciò rimarcando il ruolo fondamentale esercitato dalle Autorità di protezione a tutela delle fasce più fragili della popolazione e quindi l’importanza che riveste la riforma in atto a beneficio della cittadinanza”.

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