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Le Preture di protezione in 102 articoli di legge

Tutele e curatele, elaborate dal Dipartimento istituzioni le attese norme di procedura. Sulle disposizioni proposte si pronuncerà per primo il Dss

La riforma: dalle Arp ai tribunali
(Ti-Press)
7 giugno 2024
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Centodue. Centodue articoli volti a disciplinare in Ticino l’attività delle previste Preture di protezione nel delicato settore delle tutele e delle curatele. Li ha confezionati la Divisione giustizia del Dipartimento istituzioni in collaborazione con l’ex giudice Franco Lardelli, già presidente in seno al Tribunale d’appello della Camera di protezione. L’avamprogetto di ‘Legge sulla procedura in materia di protezione del minore e dell’adulto” è da alcuni giorni al vaglio del Dipartimento sanità e socialità. «Al momento – spiega alla ‘Regione’ la direttrice della Divisione Frida Andreotti – si tratta di una consultazione interna all’Amministrazione cantonale, che coinvolge i servizi del Dss interessati dalla normativa da noi proposta. Attendiamo le loro osservazioni per metà luglio, dopodiché, apportate eventuali modifiche al testo, allargheremo la consultazione – previo, si intende, via libera del Consiglio di Stato – ad altre autorità e ad associazioni». L’obiettivo del Dipartimento istituzioni, aggiunge Andreotti, è di trasmettere il messaggio governativo riguardante la nuova Legge sulla procedura in materia di protezione del minore e dell’adulto «entro fine anno» al Gran Consiglio.

‘Misure anche incisive’

In prima battuta alla sua commissione ‘Giustizia e diritti’, che si sta occupando della riforma del sistema. Di concretizzare cioè la riorganizzazione delle autorità di protezione in seguito al netto sì popolare nella votazione dell’ottobre 2022 al modello prospettato da governo e parlamento: quello giudiziario. Con l’introduzione di Preture ad hoc, le Preture di protezione. Le quali subentreranno alle attuali sedici Arp, le Autorità regionali di protezione, del cui funzionamento e dei cui costi sono responsabili i Comuni. Inserito dai cittadini nella Costituzione cantonale il principio del modello giudiziario, la parola è così passata nuovamente alla politica. «Al Gran Consiglio, e anzitutto alla commissione ‘Giustizia e diritti’, il compito – riprende Andreotti – di stabilire numero e distribuzione sul territorio delle Preture di protezione, per poter così pianificare di concerto con il governo gli aspetti logistici, e di valutare la questione finanziaria. Al Consiglio di Stato quello, ora, di sottoporre all’approvazione del parlamento una legge sulla procedura da seguire per l’adozione, da parte di queste Preture, delle misure appropriate per tutelare al meglio gli interessi e il bene di adulti e minori vulnerabili». Nelle future Preture, ricorda la direttrice della Divisione giustizia, «opereranno sia magistrati, vale a dire i pretori di protezione e i rispettivi aggiunti, sia specialisti per esempio in psicologia, pedagogia e lavoro sociale: insieme decideranno i migliori provvedimenti nei confronti delle persone bisognose di protezione, designeranno tutori e curatori». I giudici e i membri specialisti delle citate Preture «saranno eletti, secondo la nuova organizzazione, dal Gran Consiglio e assicureranno, i primi e i secondi, quell’approccio interdisciplinare imposto dal Codice civile svizzero, considerato l’ambito estremamente sensibile. Di mezzo ci sono i diritti e le libertà fondamentali delle persone». Le misure, sottolinea Andreotti, «possono infatti essere piuttosto incisive: ci riferiamo a curatele, tutele, ricoveri a scopo di assistenza, privazione dell’autorità parentale, collocamenti, regolamentazione dei diritti di visita, per citarne alcune».

‘Destinata non solo ai tecnici’

Tornando al progetto di Legge sulla procedura, quest’ultima, afferma la responsabile della Divisione, «è destinata prioritariamente a garantire il corretto funzionamento delle Preture di protezione». La normativa è cantonale, «essendo le leggi di procedura, con le quali si applicano le disposizioni del Codice civile, di competenza dei Cantoni». Una legge di procedura, quella ticinese, che «non solo regolamenta il funzionamento delle previste Preture, ma riconosce anche, nero su bianco, tutta una serie di diritti procedurali alle persone per le quali sono state disposte misure di protezione. Faccio un esempio: la possibilità di opporsi a decisioni del curatore o della curatrice è adesso sancita dalla legge». La normativa proposta dal Dipartimento istituzioni, puntualizza Andreotti, «si rivolge non solo ai tecnici, ma pure ai cittadini e alle cittadine a digiuno di diritto: è stata scritta per essere capita dalla popolazione».

‘Regole uniformi’

Il disegno di ‘Legge sulla procedura in materia di protezione del minore e dell’adulto’ è stato messo a punto dall’avvocata Ljence Milani, collaboratrice della Divisione giustizia, e come detto dal già giudice d’Appello Lardelli. «Una delle critiche mosse all’odierno sistema amministrativo, incentrato sulle Autorità regionali di protezione, è la mancanza di uniformità nelle procedure adottate dalle Arp – rileva Andreotti –. Con il passaggio al modello giudiziario e la conseguente ‘cantonalizzazione’ del settore, questa lacuna viene colmata. E viene colmata grazie a delle norme procedurali che varranno per tutte le Preture di protezione, una volta operative. Faccio anche qui un esempio. C’è un articolo del progetto di legge che sancisce il principio secondo cui la procedura in materia di protezione del minore e dell’adulto deve essere condotta celermente: “La Pretura di protezione conduce il procedimento celermente”, recita. Questo articolo dice inoltre che non ci sono ferie giudiziarie».

La legge dovrà essere accompagnata da un regolamento di applicazione. A redigerlo sarà il Consiglio di Stato. «Anche se non dovrà essere trasmesso al parlamento per discussione e approvazione, il regolamento verrà posto in consultazione prima della sua adozione formale da parte del governo», fa sapere la direttrice della Divisione giustizia.

‘Serve gioco di squadra’

Resta però la domanda di fondo: quando entrerà in vigore a tutti gli effetti questa importante riforma? In altre parole, quando diverranno operative le Preture di protezione? Impossibile fare previsioni. Andreotti: «Alla luce del chiaro mandato conferito dal popolo alla politica con la votazione del 2022, solo un lavoro di squadra tra Gran Consiglio e Consiglio di Stato consentirà di implementare la nuova organizzazione in tempi ragionevolmente brevi, ciò anche per poter rispondere rapidamente e in modo adeguato alle necessità di una società sempre più fragile e con un numero di anziani, tra le persone maggiormente vulnerabili, in costante aumento». Poi c’è il capitolo soldi. «Il governo ha già scritto e ha ripetuto che la parte finanziaria di questa riforma – rammenta Andreotti – rientra nel progetto ‘Ticino 2020’ concernente i nuovi rapporti fra Cantone e Comuni». Già. In ogni caso un passo alla volta.