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ErreDiPi scende in strada contro la Lpp21

«Questa miniriforma non pone rimedio alcuno alle debolezze strutturali del secondo pilastro e contiene una contraddizione evidente: se il secondo pilastro non regge perché i mercati finanziari non hanno più la resa preventivata, aumentare il salario assicurato con la speranza di incrementare il capitale di risparmio rischia di essere del tutto vano». È attraverso le parole del portavoce Enrico Quaresmini che ErreDiPi, la rete a difesa delle pensione, si posiziona contro la riforma del secondo pilastro (Lpp21) in votazione a livello federale il prossimo 22 settembre. «Per difendere le pensioni di tutti, perché tra pubblico e privato non ci sono differenze», ha spiegato Quaresmini davanti ai media ieri mattina a Bellinzona, «ErreDiPi ha organizzato una manifestazione pubblica contro una riforma che consiste, di fatto, in un abbassamento netto delle rendite a fronte di un miglioramento aneddotico della situazione delle donne». Il corteo avrà luogo il prossimo 11 settembre a Bellinzona dalla sede dell’Ipct, l’Istituto di previdenza del Cantone Ticino, allo stabile della compagnia assicurativa Swiss Life in Via Pellandini. Per Quaresmini, «una destinazione simbolica perché si tratta di uno dei gruppi che sul secondo pilastro ha fatto miliardi».

«Fa un certo effetto notare – rimarca poi il portavoce della rete – come coloro che durante la campagna sulle misure di compensazione Ipct per la votazione del 9 giugno scorso continuavano a ripetere che i dipendenti pubblici e parapubblici sono dei ‘privilegiati’ e che, tutto sommato, andava bene tagliare del 30-40% le loro rendite siano gli stessi che oggi difendono la Lpp21, ossia la riduzione delle rendite dei privati del 12%, con una diminuzione del tasso di conversione dal 6,8% al 6%». E mette in guardia: «Dopo aver attaccato le pensioni del settore pubblico, vogliono ora demolire anche quelle del settore privato. E a farne le spese saremo tutti noi salariati e salariate».

‘Questa riforma non favorirà le donne’

«Chi sostiene la riforma – mette in luce dal canto suo Angelica Lepori – afferma che le donne saranno avvantaggiate dal nuovo sistema. In realtà gran parte del movimento femminista è contrario, dato che l’abbassamento della soglia d’accesso per entrare nel secondo pilastro comporta alcuni rischi. Innanzitutto, un’ulteriore diminuzione dei salari per non dover pagare i contributi del secondo pilastro. L’aumento dei contributi al secondo pilastro che vorrebbe la riforma peserebbe poi molto di più sui bassi salari. Questa riforma non favorirà le donne». VDF