Pare che la cattiva organizzazione della casa da gioco non garantisca l'incolumità del personale. Lo dimostra una rissa scoppiata lo scorso weekend
Acque agitate al Casinò di Campione d’Italia, dove il responsabile della sicurezza Mariano Savo ha rassegnato le sue dimissioni in quanto nella “casa da gioco c’è poca sicurezza”. Tema che Savo aveva sollevato da tempo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una scazzottata – avvenuta nella notte tra sabato 14 e domenica 15 settembre – fra due clienti del casinò. A farne le spese era stato un addetto alla sicurezza che, intervenuto per mettere pace, era stato colpito da alcuni pugni. Savo al nuovo amministratore delegato del casinò, Stefano Silvestri, ha inviato una lettera in cui esprime numerose osservazioni critiche. Nella missiva pone l’accento sul fatto che “nonostante i miei ripetuti sforzi e le numerose segnalazioni riguardanti l’impossibilità di svolgere il mio lavoro, a causa di una cattiva organizzazione e della carenza di personale, la situazione sta peggiorando”. Savo ha pertanto formalizzato le sue dimissioni riguardanti “il coordinamento della sala regia/sicurezza e controllo e responsabilità valori con effetto immediato”. Ciò anche in considerazione del fatto di avere “piena consapevolezza che in tale organizzazione non è possibile tutelare colleghi e beni aziendali” e segnala che nell’ultima aggressione, come in passato, “nessuna figura apicale presente in azienda ha relazionato l’accaduto, né tantomeno si è interessata sullo stato psicofisico del personale aggredito. L’unica relazione è stata la mia, nonostante non fossi in servizio”.