La propone il Consiglio di Stato. Varato il relativo messaggio. ‘Si va a sostenere i progetti in ambito sociale, culturale e politico’
Due leggi in una. E cioè la ‘Legge per i giovani e per le colonie’ (acronimo: LGioCo). Il Consiglio di Stato ha licenziato all’attenzione del parlamento il relativo messaggio, con cui propone di unire, rafforzare ed estendere le vigenti Legge sul sostegno e il coordinamento delle attività giovanili e Legge sul promovimento e il coordinamento delle colonie di vacanza. Questo attraverso appunto un unico testo normativo. Obiettivo: “Promuovere le attività ideate e realizzate dai giovani, con i giovani e per i giovani”, spiega il governo.
L’Esecutivo intende dunque consolidare i contenuti della Legge giovani e della Legge colonie sperimentati negli anni. Non solo: intende anche “ampliare il numero dei destinatari delle attività, accrescere il valore preventivo delle politiche dell’infanzia e della gioventù tramite iniziative innovative, sostenere programmi comunali per lo sviluppo di attività ideate e realizzate dai giovani, con i giovani e per i giovani, nonché favorire la qualità dei servizi e delle offerte in ambito sociale ed educativo complementari alla famiglia, alla scuola e allo sport”.
La nuova legge, prosegue la nota del Consiglio di Stato, “sostiene i progetti giovanili in ambito sociale, culturale e politico, i centri di attività giovanili e le colonie di vacanza, ma anche le attività di prossimità, le attività di educazione tra pari, le attività con mentori, i progetti partecipativi, i centri estivi diurni, nonché le attività d’informazione e di formazione”.
C’è di più. La nuova Legge per i giovani e per le colonie “riconosce al Consiglio cantonale dei giovani una funzione consultiva (e non solo propositiva) affinché i bambini e i giovani, in quanto soggetti di diritto, possano esprimere liberamente le loro opinioni su ogni questione che li riguarda ed essere coinvolti nei processi di decisione affinché i loro interessi siano debitamente considerati”.
Attraverso esperienze di vita collettiva, le numerose attività dell’infanzia e della gioventù, rileva il Consiglio di Stato, “consentono ai bambini e ai giovani di coltivare i propri interessi e acquisire competenze per essere cittadini attivi e responsabili e per contribuire a rinnovare la democrazia”. In un contesto storico “caratterizzato da numerose sfide”, la normativa proposta “offre delle nuove opportunità per rispondere ai bisogni emergenti delle nuove generazioni e per delineare le prospettive del futuro”.
Posto in consultazione lo scorso anno, il progetto normativo è stato “ampiamente” condiviso dagli enti interpellati. La nuova legge, assicura il governo, “rappresenta uno degli strumenti legislativi più innovativi a livello nazionale creando i necessari presupposti per rispondere ad alcune delle principali sfide del presente e del futuro”.