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Maturità professionale federale, miglioramenti ma pure criticità

Il Consiglio di Stato si esprime sulla revisione totale dell'ordinanza

Palazzo delle Orsoline. La procedura di consultazione si è chiusa di recente
(Ti-Press)
4 agosto 2024
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Esprime “generale soddisfazione” nell‘osservare “i miglioramenti apportati, in particolare al testo normativo”. Tuttavia “alcuni elementi presentano delle criticità”. Il Consiglio di Stato prende posizione in questi termini, all’indirizzo della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l‘innovazione (Sefri), sulla revisione totale dell’Ordinanza sulla maturità professionale federale. Le criticità? “Pur comprendendo l’importanza della lingua inglese per il proseguo degli studi a
livello universitario e nel mondo del lavoro, consideriamo la scelta di rendere obbligatorio l’insegnamento dell’inglese a scapito delle lingue nazionali non
coerente con la strategia di rafforzare il plurilinguismo anche come elemento di coesione nazionale”, scrive il governo ticinese nell’ambito della procedura di consultazione chiusasi di recente. “Disporre di buone competenze nelle lingue nazionali – prosegue il Consiglio di Stato – contribuisce a sviluppare le conoscenze di tutte le culture del nostro paese, a tutela anche delle lingue minoritarie come l’italiano”.

Non solo. “Il mantenimento della promozione semestrale, in particolare per le scuole a tempo pieno, costituisce un rischio d’insuccesso accresciuto per i candidati e le candidate – annota ancora Bellinzona –. Nella pratica, sarà importante assicurarsi che le persone in formazione siano ben consigliate per evitare che un maggior numero di persone fallisca definitivamente l’obiettivo di una maturità professionale presentandosi all’esame finale nonostante risultati insufficienti e fallendo anche nella ripetizione”. Inoltre: “La richiesta di sottoporre le formazioni bilingue già riconosciute a un nuovo riconoscimento totale è ritenuta eccessiva e non necessaria”. Altra criticità rilevata dal Consiglio di Stato: “Gli articoli rivisti relativi a progetti pilota potrebbero ostacolare lo sviluppo di nuovi modelli integrati nelle diverse realtà regionali, in particolare per il nostro cantone di lingua italiana. Pur apprezzando l’interesse e il valore delle collaborazioni intercantonali, è importante che i Cantoni mantengano la possibilità di poter lavorare su progetti specifici dei rispettivi territori”.