Il Consiglio di Stato ‘condivide gli intenti’ delle proposte messe in consultazione da Berna, formulando però alcune osservazioni puntuali
Legge sul CO2, il Consiglio di Stato “condivide gli intenti” contenuti nelle sue disposizioni esecutive. È quanto emerge dalla risposta del governo ticinese alla procedura di consultazione lanciata da Berna indirizzata consigliere federale Albert Rösti, direttore del Datec, il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni. Più precisamente, si legge nel documento, l’Esecutivo cantonale “condivide gli intenti delle varie disposizioni esecutive sulla legge sul CO2, in particolare il raggiungimento degli obiettivi climatici prefissati per garantire la neutralità climatica entro il 2050, riferendosi ai principi della strategia della Confederazione di mitigazione e adattamento ai mutamenti climatici, così come alla transizione energetica con temi quali l’accesso alle energie rinnovabili, l’aumento dell’efficienza energetica, l’uso efficiente delle risorse o gli obiettivi di mobilità sostenibile”.
Le disposizioni, viene ricordato dal Consiglio di Stato, riguardano in particolare “la revisione dell’ordinanza sul CO2 e la nuova ordinanza sull’immissione in commercio di combustibili e carburanti rinnovabili o a basse emissioni (OCoCr)”. Insomma, “a titolo generale”, il governo ticinese “concorda con le proposte oggetto della consultazione”. A trovare d’accordo l’Esecutivo cantonale, specialmente le proposte inerenti all’ambito energetico o volte a consolidare l’integrazione del concetto di adattamento ai cambiamenti climatici.
Il Consiglio di Stato approfondisce nella sua risposta due tipi di provvedimenti. Quelli nel settore degli edifici e quelli nell’ambito dei trasporti. Per quanto attiene alla prima categoria il governo scrive: “In riferimento alla revisione dell’Ordinanza sul Registro federale degli edifici e delle abitazioni (Orea), emerge l’obbligo di registrare nel Rea i dati relativi alla sostituzione degli impianti di riscaldamento e alle nuove costruzioni, come stabilito dall’articolo 9 della legge sul CO2”. In tal senso, viene sottolineato, “questi dati rivestono un ruolo centrale per il monitoraggio e la verifica del progresso verso gli obiettivi climatici a livello cantonale e comunale, oltre a garantire una pianificazione energetica efficiente”. Il governo ribadisce dunque quanto già segnalato all’Ufficio federale di statistica. Vale a dire: “La gestione dei dati riguardanti gli impianti di riscaldamento all’interno del Registro federale già complessa, con il catalogo attuale rischia di diventare ancora più gravosa con l’introduzione delle nuove specifiche previste dalla revisione”.
L’auspicio dell’Esecutivo cantonale è dunque che vengano “implementati e potenziati strumenti che facilitino la qualità e l’aggiornamento dei dati, affinché l’onere amministrativo per i Cantoni e i Comuni sia ridotto. In caso contrario, un ritardo nell’introduzione di tali strumenti lascerebbe un carico di lavoro eccessivo al personale attualmente impiegato, aggravando ulteriormente la situazione”. Per il governo è quindi “essenziale che, oltre alle modifiche all’Orea finalizzate a migliorare la qualità e la disponibilità dei dati energetici, venga conferita ai gestori del Rea e ai soggetti delegati la facoltà di demandare l’aggiornamento e la gestione di tali dati agli uffici cantonali competenti, che dispongono dei dati necessari e delle competenze tecniche specifiche. La possibilità di questa delega operativa consentirebbe un processo di gestione più efficiente e una maggiore accuratezza dei dati, riducendo al contempo il carico amministrativo”.
Secondo punto, come detto, i provvedimenti nel settore dei trasporti. Rispetto alla promozione dei treni notturni, il Consiglio di Stato sostiene “le intenzioni di migliorare l’attrattività dell’offerta ferroviaria così da creare un incentivo al trasferimento alla rotaia del traffico aereo e soprattutto dei voli a corto raggio”. Ma chiede che “anche il trasporto pubblico transfrontaliero in generale, su rotaia e su gomma, sia promosso maggiormente”. E questi perché: “I sistemi di trasporto pubblico transfrontaliero utilizzati nelle diverse regioni di confine da pendolari frontalieri presentano tuttora un forte potenziale al trasferimento dalla strada alla rotaia. Tuttavia, i confini di sistema infrastrutturali, di gestione e tariffali sono ancora notevoli e solo in collaborazione con la Confederazione sarà possibile ridurli”.
Sul tavolo anche la promozione di tecnologie a propulsione elettrica nel trasporto pubblico. In merito, il governo saluta “positivamente la regolamentazione prevista”, formulando però qualche osservazione sui destinatari dei contributi, come pure sulla verifica dell’impiego dei veicoli.