Presentata la strategia cantonale 2024-2027 approvata dal Consiglio di Stato. Carobbio: ‘L’uguaglianza di opportunità non è purtroppo ancora garantita’
«Il Piano d’azione rappresenta un impegno concreto verso la costruzione di una società più equa e inclusiva, dove ogni individuo ha la possibilità di realizzare il proprio potenziale indipendentemente dal genere. Attraverso le sue misure si mira a eliminare le barriere strutturali e culturali che impediscono la piena partecipazione dei cittadini alla vita economica, sociale e politica del cantone». È con queste parole che la delegata per le pari opportunità Rachele Santoro ha presentato nel pomeriggio di oggi il secondo Piano d’azione cantonale per le pari opportunità 2024-2027. Piano approvato dal Consiglio di Stato nella seduta dello scorso 29 maggio che garantisce continuità rispetto a quanto avviato nel 2022 attraverso l’adozione della prima strategia. «Questo programma – prosegue Santoro – vuole essere un catalizzatore per ulteriori progressi. Non sarà dunque un documento statico, ma queste misure, che sono impegni concreti, potranno essere arricchite da altre proposte. Il successo di questo Piano dipende non solo dall’impegno delle istituzioni, ma anche dalla partecipazione attiva della società civile, delle organizzazioni e delle imprese».
«L’impegno da parte di numerosi attori sul territorio per rafforzare e garantire le pari opportunità – ha premesso la consigliera di Stato Marina Carobbio – è molto importante. Allo stesso tempo molto resta da fare. L’uguaglianza di opportunità, sancita dalla Costituzione federale, non è purtroppo ancora garantita. Molte disparità e molti stereotipi sono profondamente radicati nel tessuto sociale, nel mondo che ci circonda nella quotidianità. Il governo ticinese è cosciente del ruolo che può e deve giocare in questo ambito. Da qui la determinazione nel promuovere le pari opportunità in seno all’Amministrazione stessa e anche a livello di tutta la società».
Quattro gli ambiti di intervento attorno a cui si articola il Piano d’azione cantonale: la sfera professionale e pubblica, il contesto formativo, il settore pubblico e parapubblico e, novità, i settori dell’integrazione, della cultura e dello sport. Per il primo ambito, ha spiegato la direttrice del Dipartimento educazione, cultura e sport, «sono previste misure per rafforzare la conciliabilità tra vita e lavoro retribuito e non retribuito. Conciliabilità che tutt’oggi è una vera e propria sfida. Intendiamo inoltre moltiplicare gli sforzi nella prevenzione delle violazioni dell’integrità personale sul posto di lavoro. È prevista poi la valorizzazione della Commissione consultiva per le pari opportunità. Vogliamo quindi rendere maggiormente efficace, pure attraverso un rafforzamento della comunicazione pubblica, il Servizio per le pari opportunità e promuovere l’uso del linguaggio inclusivo». Il secondo ambito, illustra Carobbio, «tocca decine di migliaia di persone in questo cantone: circa 55mila allievi, le loro famiglie, il corpo insegnante e tutti coloro che lavorano nel settore». E continua: «La scuola ha il compito di educare e di formare. Può e deve farlo garantendo essa stessa le pari opportunità, prevenendo le discriminazioni, garantendo la parità di trattamento e favorendo il rispetto. Sono dunque previste misure volte a sensibilizzare i docenti nei confronti degli stereotipi di genere, come promuovere tra allievi scelte libere da condizionamenti. Una migliore mescolanza tra i generi nelle varie professioni permetterebbe di ridurre le disparità salariali ancora purtroppo presenti. Il governo intende poi promuovere un ambiente scolastico attento alle differenze di genere, all’identità sessuale, all’inclusione, al benessere di allieve e allievi, attraverso l’attuazione di offerte formative e l’elaborazione di materiali didattici. Intendiamo poi implementare le misure di sensibilizzazione e prevenzione delle violazioni dell’integrità personale nell’apprendistato». Non solo. Nel terzo ambito, riprende Santoro, «miriamo a promuovere la flessibilità delle condizioni lavorative per le e i dipendenti dell’Amministrazione cantonale, come l’introduzione del tempo parziale per i magistrati. Vogliamo poi rafforzare gli impegni per raggiungere la parità salariale, prevenire le violazioni dell’integrità personale all’interno dell’Amministrazione cantonale e promuovere la responsabilità sociale dei Comuni». Non da ultimo, rileva la delegata per le pari opportunità, «l’estensione del Piano al settore dell’integrazione, della cultura e dello sport dimostra come l’approccio di genere integrato stia prendendo piede all’interno e all’esterno dell’Amministrazione cantonale e di come vi sia anche una necessità di investire nelle pari opportunità a livello trasversale. Puntiamo dunque a promuovere progetti e servizi rivolti a persone straniere, con attenzione specifica alle donne con retroterra migratorio, favorire le pari opportunità nel settore culturale, promuovere la parità di genere e prevenire le violazioni dell’integrità personale in ambito sportivo».
Presente in sala anche il presidente del governo Christian Vitta, che ha ricordato come questo Piano tocchi «una delle priorità politiche da tempo fissate nei programmi di legislatura» e si inserisca «nel solco di quanto è già stato realizzato in Ticino con l’obiettivo di proseguire e perfezionare il lavoro svolto». Il margine di miglioramento, sostiene infatti Vitta, «è sempre presente e ci impone di monitorare e adeguare costantemente le politiche e le pratiche aziendali per garantire un ambiente di lavoro sempre più equo». In tal senso, afferma il direttore del Dipartimento finanze ed economia, «il settore pubblico ha un ruolo importante nel promuovere pratiche e politiche improntate all’uguaglianza tra uomini e donne». A completare, la presidente della Commissione consultiva per le pari opportunità Davina Fitas: «L’aggiunta di una scheda che valorizza l’operato della Commissione all’interno del Piano d’azione rappresenta una pietra miliare nel nostro impegno verso una società più equa e inclusiva. Le azioni che intendiamo intraprendere nella prossima legislatura si articolano su quattro assi tematici: la parità di genere in politica, la celebrazione dei nostri trent’anni, la parità di genere nei media, la celebrazione dei trent’anni dell’entrata in vigore della Legge federale sulla parità dei sessi».