Nasce ‘Realtà giovanili Ticino’, che diventerà presto associazione, per chiedere più spazi aggregativi e sensibilizzare sui problemi dei ragazzi
Rendere il Ticino più vivo e giovanile. È l’obiettivo di ‘Realtà giovanili’ un Movimento nato da poco e composto, al momento, da 240 ragazzi e ragazzi di età compresa tra i 15 e i 23 anni. «Vogliamo mettere sotto gli occhi della popolazione, e della politica soprattutto, le realtà quotidiane delle giovani generazioni», spiega Yannick Demaria, granconsigliere del Partito socialista e tra i fondatori del Movimento. «Le nostre rivendicazioni in vari ambiti essenziali hanno come obiettivo quello di rendere il Ticino più vivo e giovanile, affinché la vita collettiva possa migliorare. Attraverso l’attivismo organizzato e la politica istituzionale, intendiamo raggiungere dei risultati nel breve termine». Tra questi c’è quello di ottenere – attraverso una petizione – maggiori spazi d’incontro dove i ragazzi possano esprimere le proprie opinioni, ritrovarsi e fare cultura. «La volontà di cambiare da parte di noi giovani è tanta e la speranza in questo cambiamento lo è ancora di più. Vogliamo che i nostri sogni diventino realtà e vogliamo attivarci per realizzarli. Con questa petizione chiediamo alle autorità di fare ora la loro parte», aggiunge Laura Guscetti, studentessa all'Università di Losanna.
‘Realtà giovanili', hanno spiegato i fondatori, diventerà ufficialmente un'associazione domenica 19 maggio, quando alla Golena di Bellinzona è convocata la prima assemblea. In quest’occasione, fa sapere chi ha lanciato il progetto, si discuterà della struttura del Movimento e delle commissioni di lavoro (cultura, musica, sport, arte, cinema), si valuteranno le future strategie, si adotterà lo statuto e sarà eletto il comitato.
L’intento dell'associazione non si limita infatti alla semplice richiesta di spazi aggregativi. “Il nostro obiettivo – afferma il neo Movimento – è creare una rete forte, aperta e capillare, che sappia valorizzare, promuovere e stimolare, in tutto il territorio cantonale, le attività (già esistenti o nuove) proposte dai giovani, per la cultura in tutte le sue espressioni, lo svago, lo sport, lo scambio di esperienze, la parola e la creatività”.
A dimostrazione della necessità di ascoltare le preoccupazioni dei giovani, l’associazione ha presentato un sondaggio condotto nelle scorse settimane. Secondo i dati raccolti, l’87,5% dei ragazzi che ha partecipato al sondaggio ritiene necessaria la creazione di più spazi inclusivi e gratuiti, l’87,3% pensa che i prezzi del trasporto pubblico siano troppo elevati e il 70% ha risposto che è via o andrà via dal Ticino. Inoltre, alla domanda: “Da 1 a 5 quanto hai paura per il tuo futuro?” il 71,1% ha risposto 4 o 5. Mentre al quesito “hai già subito situazioni di molestie?” hanno risposto di sì il 71% delle donne e il 21% degli uomini.
«I giovani dipendono molto dai trasporti pubblici perché spesso questi sono il loro unico mezzo di spostamento. Ci sono però vari problemi, tra cui spiccano i prezzi viepiù proibitivi, le frequenze e gli orari, per i quali il margine di miglioramento è ancora ampio», afferma Selina Stampanoni, studentessa del Liceo Lugano 2.
Fra i temi promossi dall’associazione c’è anche quello della salute mentale. «Uno studente su cinque soffre di ansia grave a causa della scuola, uno su tre presenta sintomi depressivi, la premeditazione e i tentativi di suicidio sono in aumento. Questi dati impietosi – dichiara Alessio Bontempi, che studia alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona – raccontano una storia che spesso passa in sordina o viene archiviata con epiteti quali ‘lazzaroni’ oppure ‘quand’ero giovane…’. La realtà è lapalissiana: i giovani stanno soffrendo e poco viene fatto per accorrere in loro aiuto».