Il Wwf traccia il suo bilancio al termine di un anno elettorale non entusiasmante per il fronte ecologista. ‘Sul tema del lupo alcuni risultati ci sono’
«È in momenti dove il tema ambientale suscita minore interesse che associazioni come la nostra devono fare ancora di più», afferma Massimo Mobiglia, presidente del Wwf Svizzera italiana.«Sul fronte della protezione del clima i messaggi politici arrivati nell'ultimo anno non sono tutti entusiasmanti». Tra questi ci sono sicuramente i risultati elettorali, con il fronte di chi è maggiormente attento alle rivendicazioni del Wwf (schieramento rosso-verde e Verdi liberali in primis) che in linea generale non ha fatto registrare grandi risultati a livello federale, cantonale e comunale. «Per la nostra organizzazione però – tiene a precisare Mobiglia in occasione dell’assemblea generale ordinaria – c’è una notizia positiva. Dopo quattro anni di assenza siamo tornati ad avere tre persone attive nel Wwf presenti in Gran Consiglio». Ovvero: Lisa Boscolo (Ps), Nara Valsangiacomo (Verdi) e lo stesso Mobiglia per i Verdi liberali.
Tra le novità della legislatura cantonale iniziata lo scorso aprile c’è anche l’apertura delle commissioni tematiche del parlamento ai “partitini”, ovvero a quelle forze politiche che non hanno almeno cinque rappresentanti e non fanno gruppo. «È qualcosa di buono – dichiara Mobiglia, che per i Verdi liberali siede in commissione ambiente territorio ed energia –. Si tratta dei gremi dove vengono discusse e prese le decisioni importanti e dove ora possiamo portare la sensibilità del Wwf».
Restando sempre alla politica, ma stavolta quella federale, Mobiglia afferma: «Il Dipartimento dell’ambiente, guidato dall’Udc Albert Rösti, sta ritardando l’entrata in vigore dell’ordinanza di applicazione della nuova legge clima e riaprendo il dibattito sull’energia nucleare. Questo malgrado il generale scetticismo del mondo economico ed energetico. I costi sono infatti altissimi e i tempi per realizzare una centrale nucleare molto lunghi». Recentemente, va ricordato, è stata depositata l’iniziativa ‘stop al blackout’ che chiede indirettamente di togliere il divieto di costruzione di nuove centrali. «Ma l'emergenza climatica è adesso».
Tornando sul piano cantonale. «Non siamo contrari a priori all’innalzamento della diga del Sambuco o a un parco solare sul Monte Tamaro», spiega il presidente del Wwf Svizzera italiana. «Se ne può parlare, ma solo se viene dimostrato che non mettono in pericolo la biodiversità. Ogni progetto di impianto deve essere valutato anche sotto questo profilo prima di avere luce verde».
Il 2023 ha fatto registrare un calo delle predazioni da parte dei lupi in Ticino. Un tema molto sentito dal Wwf che ha proposto la “Tavola rotonda grandi carnivori”. «È uno strumento che abbiamo creato e sosteniamo noi, ma che vuole essere totalmente aperto e che speriamo possa diventare indipendente entro qualche anno», dice Sissi Gandolla, responsabile per l’organizzazione del dossier grandi carnivori e agricoltura sostenibile. «Spesso gli allevatori non vengono capiti e trovare una soluzione non è facile». Una prima serata, con la presenza di un biologo esperto di grandi predatori, è già stata fatta. «Alla fine dell’incontro il clima era decisamente migliore rispetto all’inizio. Toccando aspetti scientifici non per forza si arriva a una soluzione condivisa. Ma almeno si ragiona tutti sullo stesso piano». Anche perché, aggiunge la responsabile grandi carnivori, «con la situazione che c’è in questo momento l’eliminazione di un branco può portare all’arrivo, subito dopo, di un altro gruppo di esemplari ancora più problematico. Serve una linea equilibrata, come sta facendo il Ticino con risultati positivi».
Per quanto riguarda il dossier agricoltura, invece, «il lavoro che si vuole fare è appianare il divario che si è creato tra associazioni ambientaliste e agricoltura. Tra chi vive in spazi urbani e chi fa il contadino. Da una parte si offre di fare giornate di volontariato in azienda per capire cosa vuol dire la vita di un’impresa. Dall’altra si offrono ai contadini che vogliono sviluppare progetti di biodiversità dei sostegni economici». E le proposte, afferma Gandolla, «funzionano».
A coordinare le attività dell’associazione c’è anche Francesco Maggi, responsabile regionale di Wwf. «Sono diversi i progetti virtuosi che avanzano sul territorio. Ne cito uno, quello legato al Brughette di Barbengo. Un progetto immobiliare promosso dall’Istituto di previdenza del Cantone e da Ail che ha dato vita al più grande raggruppamento di pannelli solari ai fini del consumo proprio». La metà dell’energia prodotta dai 1396 pannelli, spiega Maggi, verrà consumata sul posto dalla diverse utenze. «a costi vantaggiosi e fissi». Motivo che ha spinto il Wwf Svizzera italiana a dare al progetto il riconoscimento ‘Fossil free’. «La nostra speranza – afferma Maggi – è che la giusta direzione intrapresa dalla società, nonostante alcuni provino a invertirla, possa trovare sempre più slancio».