Ticino

Presunto atto sessuale in cella, agente di custodia indagato

Al vaglio del Ministero pubblico le dichiarazioni di una detenuta alla Farera. Il quadro è ancora indiziario

Dietro le sbarre...
(Ti-Press)
12 aprile 2024
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Un caso sul quale sono ancora in corso gli accertamenti della magistratura e che è stato innescato dalle dichiarazioni della presunta vittima. Un quadro dunque ancora indiziario. Fatto sta che, stando a nostre informazioni, un agente di custodia è finito sotto inchiesta per atti forse anche a connotazione sessuale con una detenuta. L’episodio sarebbe accaduto qualche settimana fa alla Farera, il carcere giudiziario destinato alle persone per le quali il Ministero pubblico dispone, con la convalida del Giudice dei provvedimenti coercitivi, la detenzione preventiva.

Da informazioni raccolte dalla ‘Regione’, la donna si è confidata con una agente, la quale, seguendo le vie di servizio, avrebbe informato la Direzione del carcere. Quest’ultima, d’intesa con la Divisione giustizia (Dipartimento istituzioni), ha prontamente segnalato al Ministero pubblico quanto riferito dalla collaboratrice.

Da noi interpellata, la Procura si limita a confermare l'apertura di un procedimento a seguito della segnalazione, L'inchiesta è coordinata dal procuratore generale sostituto Moreno Capella. Altro il Ministero pubblico non aggiunge.

Stando sempre a nostre informazioni, gli inquirenti hanno già interrogato la donna, la quale avrebbe confermato il fatto. E di recente hanno sentito pure l’agente, il quale respinge i sospetti derivanti dalle dichiarazioni della detenuta. Non solo, anche in questo caso vale la presunzione di innocenza.

Frida Andreotti, direttrice della Divisione della giustizia, conferma a laRegione la segnalazione al Ministero pubblico avvenuta prima di Pasqua: «Siamo anche noi in attesa di una comunicazione del procuratore. Verosimilmente apriremo una proceduta amministrativa per una presunta violazione degli obblighi di servizio interni. Mi preme sottolineare e rinnovare la fiducia che abbiamo in tutti i nostri collaboratori in un momento particolarmente difficile per il sovraffollamento delle carceri».