Mozione di Morisoli e Galeazzi, per ‘ridare attrattività, rappresentatività, legittimità e soprattutto imparzialità’
Anche l’Udc, dopo l’Mps, suggerisce la designazione di giudici e procuratori pubblici tramite sorteggio. Con qualche differenza rispetto alla proposta del Movimento per il socialismo. “Tutti i partiti selezionano e propongono il loro candidato/i a seconda dei posti liberi; la Commissione di esperti esterni li valuta tutti e scarta chi non è adatto; la commissione (‘Giustizia e diritti’, ndr) del Gran Consiglio propone al plenum del parlamento la lista; il Gran Consiglio in un primo turno vota di accettarli formalmente tutti, resta escluso solo chi prende 0 voti; il Gran Consiglio in un secondo turno nomina sempre con voto segreto per ogni posto libero chi prosegue la gara, solo i primi 3 passano al sorteggio; il Gran Consiglio organizza il sorteggio” e “chi vince è poi nominato definitivamente dal Gran Consiglio”: è la ricetta contenuta in una mozione dei deputati democentristi Sergio Morisoli e Tiziano Galeazzi.
L'atto parlamentare arriva a pochi giorni dalla tormentata elezione di due procuratori e di una giudice suppplente del Tribule d'appello. "Tutti abbiamo letto e assistito ciò che è accaduto nell’ultima tornata di nomina dei Procuratori pubblici – scrivono Morisoli e Galeazzi –. Ognuno ha potuto farsi un’idea di quanto il sistema, nato con le migliori intenzioni, sia col tempo e le persone diventato logoro e forse anche pericoloso quanto alle garanzie di parità di trattamento, di giustizia e di rispetto delle istituzioni". E allora va percorsa una via per contenere le possibili perversioni della scelta politica, e far diventare la scelta politica una scelta di prestigio e non un male con il quale bisogna convivere nello scontento generale. La competenza data dalla Costituzione per la nomina dei vertici del terzo potere è del Gran Consiglio, ed è giusto che rimanga così. Il legislativo rappresenta il popolo che vota. Con questa mozione vogliamo indicare una possibile via, non necessariamente l’unica, che potrebbe ridare attrattività, rappresentatività, legittimità e soprattutto imparzialità alle massime cariche del potere
giudiziario”.