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Dias: ‘C'è ancora spazio per un ambientalismo razionale’

Il presidente Verde liberale a tutto campo tra successo alle cantonali, federali e futuro: 'Dialogo con Plr e Centro, ma no alle congiunzioni nelle città’

In sintesi:
  • Due priorità: ampliare i temi ‘su cui come Pvl dobbiamo e vogliamo essere riconoscibili, e le Elezioni comunali del prossimo aprile’
  • Un lavoro all'interno e all'esterno del partito
Il Pvl vuole crescere e consolidarsi
(Ti-Press)
29 novembre 2023
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«Il percorso era chiaro: confermare alle Federali quanto fatto alle Cantonali, e possiamo dirci soddisfatti. Adesso, abbiamo davanti molte sfide per le quali ci faremo trovare pronti». Il presidente dei Verdi liberali ticinesi, Stefano Dias, a colloquio con ‘laRegione’ ha già lo sguardo proiettato al futuro. Con due priorità: «Ampliare i temi su cui come Pvl dobbiamo e vogliamo essere riconoscibili, e le Elezioni comunali del prossimo aprile». Partendo da una considerazione: «Pochi mesi fa abbiamo eletto due deputati al Gran Consiglio, alle Federali con le nostre liste abbiamo confermato l’1,7%. Siamo soddisfatti, ma non ci accontentiamo: il nostro percorso di crescita spero sia continua».

Come renderla tale? Quali saranno i prossimi step del Pvl?

Lavorando all’interno e all’esterno del partito. Per quanto ci riguarda direttamente come struttura, dobbiamo migliorare. È una riflessione che portiamo avanti dalle Elezioni cantonali: dobbiamo migliorare nel sostegno ai nostri due granconsiglieri per essere più efficaci anche e soprattutto a livello di proposta. E quando si parla di proposta, dobbiamo farci sentire maggiormente su alcuni temi e profilarci in maniera più decisa. Serve un ‘mea culpa’, ci focalizziamo solo su energia, ambiente e clima e perdiamo di vista altre priorità. In questi mesi abbiamo però creato dei gruppi di lavoro trasversali, aperti a chiunque e all’esterno, per mettere insieme idee e progetti.

Ce ne può dire uno sul quale intendete concentrarvi?

Senza dubbio la fuga dei cervelli. Il Ticino sta perdendo attrattività, e ciò non aiuta i giovani a rimanere nel loro cantone, figurarsi attrarne da altre parti della Svizzera o del mondo. Bisogna lavorare tutti insieme per renderlo più attrattivo, e non parlo solo di fiscalità. Parlo di potere d’acquisto, salari, mobilità, tante cose che messe insieme vanno a costruire quella qualità di vita che permetterebbe ai nostri giovani di decidere di rimanere qui. In questo momento, fuga o non fuga dei cervelli, la priorità deve essere garantire alle persone di vivere in questo Cantone: diminuendo il costo della vita, soprattutto agendo sui premi di cassa malati, portando i salari più vicini alla media nazionale. E soprattutto dando un messaggio positivo: ci sono tante difficoltà, non lo neghiamo. Ma il Ticino è un bel posto dove vivere, rendiamolo migliore tutti assieme.

In tutto questo discorso c’è ancora spazio per un ambientalismo razionale? O il tema clima ormai è stato ‘preso’ da chi si incolla sulle strade, vernice sui quadri nei musei o da chi risolve il tutto dicendo ‘comprate un’auto elettrica o una termopompa’? Lei ci crede ancora?

Ci credo eccome, sennò non sarei presidente del Pvl (ride, ndr.). Più la situazione socioeconomica e geopolitica si complica e diventa esplosiva, più le persone guardano alle difficoltà di tutti i giorni e magari sono meno attente a problemi urgenti ma non più avvertiti come tali. Quando dico che bisogna agire in vari settori per migliorare la qualità della vita, non si può prescindere dall’attenzione all’ambiente. Non condivido le azioni di chi si attacca alle strade, non è quello il modo giusto. Semmai, sarebbe meglio trovare soluzioni politiche, tecnologiche e sociali perché non tutti possono permettersi una termopompa o un’auto elettrica.

In vista delle Comunali avete già affinato una strategia?

La posizione di partenza è confermare tutti i nostri consiglieri comunali e in Val Mara la nostra municipale Georgia Ghidoni. Per le alleanze sui temi noi siamo disponibili a portare avanti tutte quelle già in essere, siamo sempre stati disposti a parlare e trovare accordi e i nostri primi interlocutori, da anni, sono il Plr e il Centro. Concentreremo le nostre energie in Comuni importanti come Lugano, Bellinzona, Locarno e Mendrisio. A Minusio presenteremo una lista nostra, mentre in altri comuni siamo a buon punto con delle trattative puntuali per delle liste congiunte.

Si prospettano settimane molto difficili tra Preventivo, manovra di rientro e riforma fiscale. Come si orienterà il Pvl?

Alcune cose si inseriscono nelle nostre linee guida: vogliamo un Cantone attrattivo e quindi i conti pubblici devono essere in salute. Ma siamo dell’idea che i tagli lineari prospettati in alcuni dipartimenti non vanno bene, e anzi varrebbe la pena rivedere tutti i compiti dello Stato. Non si è fatto finora, bisognerà farlo in questa legislatura: riducendo dove c’è meno bisogno, ma ricordandosi che non si possono lasciare indietro le persone in difficoltà. Per quello che riguarda la riforma fiscale siamo tendenzialmente d’accordo perché la maggior parte delle proposte va nella giusta direzione. Su una cosa però richiamiamo l’attenzione: non va usato l’annaffiatoio, ma nemmeno vanno privilegiate così tanto alcune fasce della popolazione. I grandi contribuenti sono importanti, non siamo contrari a una diminuzione dell’aliquota massima, ma sarebbe meglio dilatare negli anni la proposta per renderla più sopportabile in questo momento di difficoltà dei cittadini.