Ticino

Ticiconsult e Autorità di vigilanza, altre domande al governo

Un'interpellanza di Natalia Ferrara (Plr) chiede di chiarire se sia stato aperto o meno un procedimento a carico della fiduciaria di Chiesa e Marchesi

Hanno sempre ribadito la propria buona fede
(Ti-Press)
17 ottobre 2023
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Una (nuova) serie di domande sul caso della Ticiconsult, l’azienda fiduciaria del presidente dell’Udc nazionale Marco Chiesa e di quello cantonale Piero Marchesi che ha operato per 14 mesi senza un fiduciario iscritto all’albo ufficiale all’interno del suo organico. È quanto ha inoltrato, attraverso un’interpellanza, la deputata liberale radicale Natalia Ferrara. Nell’atto parlamentare (sottoscritto anche da esponenti di Ps, Verdi, Verdi liberali e Più Donne) si chiede soprattutto di chiarire l’operato dell’autorità di vigilanza. In particolare, Ferrara e cofirmatari vogliono sapere se sia stato aperto un procedimento a carico della Ticiconsult per stabilire se e in quale misura si è verificato il reato di esercizio abusivo della professione di fiduciario. Oppure, in caso negativo, viene domandato in uno dei 14 quesiti riportati nell’atto parlamentare con quali motivazioni non è stato aperto un procedimento “nonostante l’accertamento dell’esercizio senza autorizzazione per oltre 1 anno”.

Il testo ricorda infatti come nella seduta di Gran Consiglio di lunedì “il Consigliere di Stato Norman Gobbi, leggendo una nota dell’Autorità di vigilanza, ha in buona sostanza informato pubblicamente del fatto che la Ticiconsult Sagl ha operato senza autorizzazione per oltre 1 anno, fino a che ha sanato la propria posizione con l’entrata in società di un fiduciario iscritto all’albo”. Durante il suo intervento a nome dell’Autorità di vigilanza Gobbi aveva poi ricordato la Buona fede e disponibilità di Chiesa e Marchesi. Una spiegazione che non soddisfa i firmatari: “È stato inoltre precisato che si sono tenuti due incontri ‘per le spiegazioni del caso’ da parte di Marco Chiesa all’Autorità. Ma quali spiegazioni possono essere fornite per aver violato una legge di polizia?”. E qui l’affondo: “La legge non ammette ignoranza, men che meno quando tra i soci figura un avvocato ed ex magistrato (Pierluigi Pasi, ndr). Le violazioni di legge di polizia difficilmente ammettono poi la buona fede – sbandierata ieri in aula – e in ogni caso semmai si accerta in un procedimento formale e non preventivamente”. Per i deputati la situazione è chiara: “L’attività fiduciaria è ammessa in Ticino solo a condizione che sia svolta sotto la responsabilità di un fiduciario autorizzato. La legge ammette in casi particolari che l’attività fiduciaria possa essere esercitata da un avvocato, ma contrariamente a quanto cerca di far ancora credere il legale della Ticiconsult, non è questo il caso”.

Chiesa e Marchesi, tramite l'avvocato Adriano Sala rappresentante della Ticiconsult, hanno sempre ribadito di aver operato in buona fede e all’interno dei perimetri stabiliti dalla legge, spiegando che la presenza nella fiduciaria di un avvocato (l’ex procuratore federale e deputato Udc in Gran Consiglio Pierluigi Pasi) soddisfa le disposizioni di legge. “Non abbiamo mai ricevuto alcuna notifica di apertura di un qualsivoglia procedimento da parte dell’Autorità di vigilanza – ha fatto sapere Sala attraverso una nota stampa –. Né, tanto meno, di essere stata oggetto di sanzioni di qualsiasi sorta: per modo che, non vi è stata né vi può essere stata la constatazione, da parte della stessa Autorità, di qualsivoglia difformità delle vigenti disposizioni”.

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