Ticino

Ticiconsult, l'Autorità di vigilanza: ‘Erano in buona fede’

Il caso della fiduciaria di Chiesa e Marchesi arriva in parlamento, dove Gobbi legge il testo scritto dall'Autorità: ‘Da loro atteggiamento collaborativo’

La polemica continua
(Ti-Press)
16 ottobre 2023
|

Le parti interessate hanno avuto «un atteggiamento collaborativo» e hanno mostrato una «buona fede» circa la volontà di conformarsi alla legge.

La voce è quella del direttore del Dipartimento delle istituzioni, ma il testo è dell'Autorità di vigilanza sui fiduciari, che per legge è autonoma e indipendente dall'Amministrazione. In Gran Consiglio, oggi, Norman Gobbi ha risposto all'interpellanza dei Verdi liberali con la quale si invitava il Consiglio di Stato a fare chiarezza sulla vicenda della società Ticiconsult Sagl, nella quale sono attivi il presidente nazionale e consigliere agli Stati Udc Marco Chiesa, il presidente cantonale e consigliere nazionale democentrista Piero Marchesi e il già procuratore federale e granconsigliere, sempre Udc, Pierluigi Pasi.

L'inchiesta del ‘Tages-Anzeiger’ e le risposte di Chiesa

La bomba, lo ricordiamo, è scoppiata la mattina di venerdì 29 settembre, quando il ‘Tages-Anzeiger’ ha pubblicato un'inchiesta secondo la quale la fiduciaria avrebbe violato per alcuni mesi la Legge cantonale sull'esercizio delle professioni fiduciarie (LFid), non avendo al proprio servizio alcun fiduciario iscritto all'albo. Situazione poi risolta un mese prima dell'uscita dell'inchiesta, con l'assunzione di un fiduciario commercialista appunto a inizio settembre. Nel periodo di ‘vacanza’ di un fiduciario, il ruolo è stato assunto da Pasi in quanto avvocato e proprietario di parte delle quote della società. Appoggiandosi, riferiva Chiesa, all'articolo 7d della LFid. Lo stesso presidente nazionale democentrista parlò di “attacco politico”.

‘Si sono fatti parte attiva per chiedere delucidazioni’

Oggi, a tre settimane da quella mattina che ha agitato non poco le acque in casa democentrista, l'Autorità di vigilanza traccia la sua cronistoria. Che comincia nel novembre del 2022, quando «l'Autorità è venuta a conoscenza – a seguito di due segnalazioni – che la società Ticiconsult Sagl era priva di un fiduciario autorizzato, per l'uscita di una persona abilitata». Partendo da questo, l'Autorità di vigilanza «ha proceduto con le sue incombenze: anzitutto è stato inviato uno scritto all’attenzione della diretta interessata per accertare la sua posizione professionale, la quale non essendo più attiva nel ramo fiduciario è stata, su sua richiesta, stralciata dall’Albo cantonale (procedura di accertamento terminata nel mese di dicembre 2022)». Nel frattempo, «anticipando l’intervento dell’Autorità di vigilanza che sarebbe giunto di lì a poco, i rappresentanti della società (in particolare la persona di Marco Chiesa), si sono fatti parte attiva per chiedere delucidazioni sull’applicazione della LFid al loro caso concreto e sono tenuti presso l’Autorità di vigilanza due incontri per le spiegazioni del caso (di prassi nel modus operandi dell’Autorità che mira, in primo luogo, a far sanare la posizione della società in questione)». Infine, «la sanatoria (sic, ndr) è giunta poi con l’ingresso di un nuovo fiduciario autorizzato che ha sostituito la precedente uscente».

‘La legge ammette tuttavia casi particolari’

Da questa cronistoria della vicenda «si può evincere un atteggiamento collaborativo delle parti interessate e una buona fede circa la volontà di conformarsi ai parametri legali vigenti nel nostro Cantone in ordine all’esercizio di attività fiduciarie, considerato che il tema sull’esercizio dell’attività fiduciaria da parte di avvocati iscritti nel Registro cantonale professionale può destare confusione sull’ambito di applicazione legale (ed è difatti spesso oggetto di richieste di parere). Per questo, ancora in un recente comunicato, l’Autorità di vigilanza sui fiduciari ha tenuto a precisare che, a titolo generale, vige il principio secondo il quale l’attività fiduciaria è ammessa solo a condizione che sia svolta sotto la responsabilità di un fiduciario autorizzato. La legge ammette tuttavia in casi particolari, da verificarsi secondo la specifica fattispecie, che l’attività fiduciaria possa essere esercitata da un avvocato. È compito dell’autorità di vigilanza esaminare ogni domanda di assoggettamento alla LFid e compiere le verifiche circa il rispetto delle norme in vigore. Tenuto conto del vigente segreto d’ufficio, sul caso concreto non vengono rilasciate dichiarazioni specifiche».

Maderni: ‘Confermo, un avvocato non basta’

Raggiunta da ‘laRegione’ nei corridoi di Palazzo delle Orsoline dopo la lettura della missiva dell'Autorità di vigilanza, la deputata del Plr Cristina Maderni – che è anche presidente della Federazione ticinese delle associazioni di fiduciari – è battagliera: «Quanto dichiarato oggi conferma quello che abbiamo da sempre sostenuto, cioè che un avvocato non basta. C'è stata una procedura di accertamento durata quattordici mesi, e per noi resta da capire, e lo capiremo nel prossimo incontro con l'Autorità di vigilanza, se è prassi normale un tempo così lungo». Questo «lo dobbiamo ad associati e operatori del settore». La discussione generale proposta dai Verdi liberali e poi bocciata dal plenum «avrebbe permesso di fare un approfondimento» riconosce Maderni, ma «questi approfondimenti li faremo con l'Autorità stessa e ci preoccuperemo di informare i nostri associati sulle prassi generali».

Ancora non è dato sapere se vi sia stato o se sia pendente un procedimento da parte dell’Autorità di vigilanza. Un procedimento che stando a nostre informazioni non vi è stato. Ci sono invece stati degli accertamenti, grazie anche allo spontaneo intervento dei titolari della società, sono sfociati nell’iscrizione di un fiduciario autorizzato. E sarebbe stata così regolata la situazione.

Dal canto suo, in una nota giunta in serata dopo la discussione in aula, l'avvocato di Ticinconsult Sagl Adriano Sala conferma “di non avere mai (sottolineato, ndr) ricevuto alcuna notifica di apertura di un qualsivoglia procedimento da parte dell'Autorità di vigilanza, né, tanto meno, di essere stata oggetto di sanzioni di qualsiasi sorta: per modo che, non vi è stata né vi può essere stata la constatazione, da parte della stessa Autorità, di qualsivoglia difformità delle vigenti disposizioni”. La società, scrive ancora l'avvocato Sala, “si riserva di tutelare la propria reputazione nelle sedi ritenute più opportune”.

Certo che l'assenza di una comunicazione ufficiale sui passi procedurali compiuti da parte dell'Autorità di vigilanza non facilita le cose.

Leggi anche: