Ticino

Gottardo chiuso per cedimenti, il Plr chiede contromisure

Il rischio di isolamento per il Ticino dal resto della Svizzera ‘impone un intervento sul piano cantonale e federale’

La situazione è critica
(Ti-Press)
11 settembre 2023
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Una richiesta di risarcimento per i danni causati dalle chiusure delle gallerie autostradale e ferroviaria nei confronti del Consiglio federale. Questo quanto domanda con un’interpellanza il Partito liberale radicale al Consiglio di Stato nell’ottica di convogliare tale indennizzo in un fondo per aiutare le piccole e medie imprese che hanno subito delle perdite a causa della situazione. Il Plr chiede inoltre al governo che cosa intenda fare affinché le opere strategiche per il Ticino – nello specifico il completamento a Sud di AlpTransit e l’aggiramento di Bellinzona e Biasca – vengano inserite nuovamente nelle opere prioritarie della ‘prospettiva 2050’.

Importanti ripercussioni per il Ticino

Il Plr non esita a definire la situazione grave, dato che potrebbero esserci delle importanti ripercussioni per il Ticino: “Se le riparazioni non potessero essere svolte velocemente – si legge nella nota –, con la chiusura invernale del passo significherebbe infatti rimanere praticamente isolati dal resto del Paese per molti mesi e quindi rallentare (se non addirittura fermare) molte e importanti catene di approvvigionamento per le nostre aziende locali. È dalla Svizzera interna che le aziende ticinesi si riforniscono con i più importanti materiali di ogni genere, dagli alimentari ai farmaci. Effetti negativi sull’approvvigionamento che si stanno già facendo sentire”.

In questo momento, la mobilità transalpina è in effetti basata sulla vecchia linea ferroviaria di montagna del Gottardo, parzialmente sul tunnel di base, e sulla possibilità di transitare attraverso il passo, attraverso la A13 o il San Bernardino.

‘Da Berna segnali poco incoraggianti’

I liberali radicali sottolineano d’altronde come da parte di Berna non vi siano segnali in arrivo per un cambio di rotta. “Poche settimane fa – si conclude la nota – il neo eletto ‘ministro’ dei trasporti, l’Udc Albert Rösti, ha annunciato che i 2,6 miliardi di crediti sbloccati per l’infrastruttura ferroviaria del futuro andranno a beneficio del raddoppio del tunnel del Lötschberg, mentre per i progetti di aggiramento di Bellinzona e Biasca e di completamento della rete AlpTransit a sud di Lugano – richieste di lunga data del Plr – non è nemmeno stata spesa una parola. E si prospettano ritardi anche per il collegamento veloce A2/A13, altro annoso problema per quanto concerne il traffico e la mobilità in Ticino”.