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‘Bosco giallo ad agosto, una sua strategia di sopravvivenza’

Il Consiglio di Stato risponde a un'interrogazione di Forini (Ps) e spiega il fenomeno visto quest'anno nel Sopraceneri: ‘Una risposta al deficit idrico’

(Ti-Press)
12 settembre 2023
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Ampie porzioni di bosco con alberi gialli come fosse autunno, quando invece era la prima decade di agosto. In un'estate che, comunque, è stata più ricca di precipitazioni rispetto a quella del 2022 che ebbe, lo ricordiamo, la conseguenza di molti boschi – soprattutto nel Mendrisiotto – già spogli e in difficoltà nel mese di settembre. Come è possibile che quest'anno il fenomeno sia arrivato in anticipo – questa volta in particolare nel Sopraceneri – e dopo la pioggia?

Alle domande poste dal granconsigliere Danilo Forini (Ps) risponde il Consiglio di Stato, che nella premessa rammenta come certamente ha piovuto di più, ma che "di recente il Sopraceneri è stato interessato da giornate di forte favonio, unitamente a temperature elevate, che hanno portato un deficit idrico nei terreni esposti e soprattutto poco profondi. A causa di questa situazione, a partire dall'inizio di agosto numerosi alberi hanno iniziato a manifestare prematuramente i chiari colori tipici della stagione autunnale".

‘Lo stress subito l'anno scorso ha influito’

E fin qui ci siamo. Interessante però è la spiegazione del fenomeno, e soprattutto la direzione che sta prendendo. Posto che "non è una novità in Ticino che alcune specie cambino colore prima dell'autunno, concludendo quindi in anticipo la stagione vegetativa", il Consiglio di Stato va più nello specifico. Oltre alle specie che lo fanno già ‘di norma, In caso di siccità e stress idrico, "anche le betulle e le roverelle adottano la strategia di abbandonare le foglie per non traspirare e non andare in deficit energetico, in quanto le foglie respirano e se non possono fare fotosintesi in maniera redditizia, le piante perdono sostanze. È quindi una strategia di sopravvivenza di piante in stress".

E, pur avendo piovuto (un po’) di più rispetto all'estate scorsa, "è verosimile che lo stress subito dagli alberi lo scorso anno abbia contribuito al fenomeno che si è verificato quest'anno". A causa del forte favonio, si diceva. Un vento caldo che "ha contribuito a disseccare in modo importante le stazioni più estreme (per esposizione al sole, terreni poco profondi, esposizione al vento...)".

‘L'anno prossimo dovrebbe esserci l'abituale fogliame’

Nel Mendrisiotto l'anno scorso, nel Sopraceneri quest'anno... è una situazione che potrebbe portare dei danni irreversibili alle piante colpite? Alla domanda di Forini il governo replica che "è sicuramente troppo presto per dirlo". Si naviga a vista, "e l'impressione al momento è però quella che il prossimo anno queste piante dovrebbero riproporre il loro abituale fogliame oppure formare nuovi ricacci alla base e lungo il fusto. Per questo motivo l'evoluzione futura dipenderà molto dalle situazioni climatiche che si presenteranno nel corso dei prossimi anni". Che preoccupano, e "proprio per questo il monitoraggio da parte della Sezione forestale continuerà negli anni a venire".

Al momento, sempre rispondendo all'interrogazione del deputato socialista, il Consiglio di Stato non prevede misure urgenti: "Si tratta soprattutto di seguire con attenzione la situazione e intervenire in modo mirato, con la necessaria continuità, mettendo l'accento sulla priorità che sarà soprattutto riservata ai boschi di protezione clima-sensibili".

In Ticino spariranno degli alberi, ne arriveranno altri

Ma il contesto è quello che è, il Consiglio di Stato ne è consapevole: "La conseguenza dei cambiamenti climatici è che alcune specie non saranno più ‘in stazione’ in Ticino, perché il clima non garantirà più delle condizioni ambientali idonee". Questo significa che "alcuni alberi moriranno e saranno sostituiti da nuovi alberi. Ciò che già si sta facendo, nell'ambito dei vari progetti promossi dalla Sezione forestale, è di essere proattivi nel rinnovare il bosco e nel sostituire, laddove vi è la possibilità, le specie attuali con specie che potrebbero resistere meglio a eventuali stress idrici futuri. Si tratta di una strategia che è in fase di elaborazione e sarà concretamente implementata nel corso dei prossimi anni".