Interrogazione al Consiglio di Stato del deputato socialista Danilo Forini
Negli scorsi giorni, osserva, “diversi boschi si sono colorati di autunno in piena estate e questo nonostante brevi, ma frequenti temporali: cosa sta succedendo?”. Se lo chiede, e lo chiede al Consiglio di Stato con un'interrogazione, il deputato socialista Danilo Forini. Quali sono dunque i motivi “di questo specifico fenomeno di sofferenza del bosco?”, questa situazione potrebbe portare “a dei danni irreversibili alle piante colpite?“: sono parte dei quesiti che il granconsigliere pone al governo.
Nell'atto parlamentare Forini scrive, foto alla mano, di “esplosione di colori autunnali di alcuni boschi”. In particolare, aggiunge, “quelli a basse quote sulla sponda sinistra del Ticino, in territorio di Bellinzona: ronchi di Pedevilla, Giubiasco, Pianezzo, Camorino”. E annota: “Intere porzioni di bosco (soprattutto castagni, ma anche tigli e altre specie) completamente seccate a metà agosto!”.
Di recente, ricorda Forini, il Consiglio di Stato ha risposto a varie domande in merito “alla situazione dei boschi del Mendrisiotto dopo la grave siccità del 2022, rassicurando la popolazione che la situazione è costantemente monitorata, che sono già state applicate delle misure – per quanto possibile – sull’intero territorio cantonale, che i danni gravi sembrano essere inferiori all’1%”. Tuttavia “si avverte che secondo l’Istituto federale di ricerca per la foresta (Wsl), la neve e il paesaggio ’gli effetti sugli alberi causati dalla siccità possono manifestarsi anche dopo più anni dall’evento acuto che li ha messi a dura prova’ ”. Non solo. “Numerosi esperti, come la ricercatrice del Wsl Alessandra Bottero, invocano – evidenzia ancora il parlamentare – maggiori misure mirate. ‘La sofferenza dei boschi, sempre più esposti ai mutamenti climatici, rappresenta un fatto inoppugnabile. Dobbiamo fare qualcosa, non possiamo continuare a sottovalutare la situazione’, afferma la specialista del Wsl, sottolineando la necessità di ’interventi di gestione mirata’ per tutelare ecosistemi che, non va dimenticato, esplicano ‘funzioni molto importanti, come quella della protezione dai
pericoli naturali’ ”.
Al Consiglio di Stato Forini chiede se intenda applicare urgenti misure di tutela del patrimonio boschivo “in merito a questi apparentemente sempre più frequenti fenomeni”. Altre domande al Consiglio di Stato: “Lo sfruttamento sempre maggiore delle risorse idriche (sorgenti, fiumi, bacini alpini …) per ragioni del tutto condivisibili, potrebbe tuttavia influire direttamente nell’idratazione del terreno boschivo? Le imponenti trattenute di acqua potabile per bisogni domestici e di produzione elettrica operate in Valle Morobbia potrebbero influire sulla salute del bosco o le due cose non sono correlate? Di fronte ai mutamenti climatici con tutta evidenza in corso, in futuro i limiti in termini di deflusso minimi imposti ad acquedotti e impianti idroelettrici potrebbero essere ritoccati? Verso l’alto (rilasciando più acqua) o verso il basso?”.