La Commissione sanità e sicurezza sociale ritiene la situazione migliorabile, ma respinge una mozione che chiedeva di versare 6’000 franchi una tantum
Lo sforzo a livello salariale del personale attivo nel settore sociosanitario è stato particolarmente elevato negli scorsi anni. La Commissione sanità e sicurezza sociale del Gran Consiglio, pur riconoscendo l’importanza del lavoro svolto, sostiene però che la proposta di versare per ogni persona attiva nel corso del 2021 un’indennità di 6’000 franchi “non sia una misura sostenibile finanziariamente”. Questo visto l’elevato numero di lavoratori negli ambiti indicati dai mozionanti. Il rapporto, redatto da Matteo Quadranti (Plr), ritiene quindi che la richiesta di versare quest’indennità una tantum, presentata da Matteo Pronzini (Mps-Indipendenti), vada respinta.
La proposta di Pronzini ha come punto di partenza la pandemia, periodo in cui i lavoratori dei settori sociosanitario e socioassistenziale hanno profuso uno sforzo notevole a livello salariale. Sforzo riconosciuto anche dalla popolazione in occasione della votazione federale sulle rivendicazioni del personale infermieristico. I mozionanti affermano dunque di ritenere non sufficiente quanto messo in atto dalle istituzioni. Secondo la proposta, il bonus di 6’000 franchi sarebbe dovuto essere destinato al personale del settore sociosanitario attivo su 12 mesi durante il 2021 con un grado occupazionale di almeno il 60%.
Oltre alle ragioni di natura finanziaria, il rapporto della commissione sottolinea anche come durante la pandemia vi siano stati altri ambiti particolarmente sollecitati, come la polizia, la Protezione civile, le farmacie o il personale di cliniche private. Inoltre, stando alla commissione, questo bonus non avrebbe “nessuna influenza sul problema strutturale della mancanza di persone che scelgono questa professione in quanto futuri o attuali studenti non ne beneficerebbero”.
Tra le motivazioni della richiesta vi è anche il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro (Ccl) per il personale dell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc), conclusosi secondo i mozionanti con “modestissimi – per non dire insignificanti – miglioramenti”. Tuttavia, secondo il rapporto, il rinnovo del Ccl dell’Eoc sarebbe stato approvato dal personale nella misura di più del 93% di chi ha votato.