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Pedaggio al Gottardo tema caldo, dal Ticino reazioni fredde

È in arrivo a Berna una mozione che chiede di istituire un pagamento per attraversare il tunnel. Ma a Sud delle Alpi non convince i presidenti di partito

Proposte e reazioni
(Ti-Press)
4 giugno 2023
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«Non se ne parla». «Non è la soluzione». «Solo se non sarà un boomerang». Non è eufemisticamente delle migliori la reazione dei presidenti dei partiti ticinesi alla notizia pubblicata oggi dalla Nzz am Sonntag, vale a dire che domani alle Camere federali sarà presentata una mozione che chiede di istituire un ‘pedaggio variabile’ per il tunnel del San Gottardo. Riportando così ancora più d'attualità un tema già ricorrente negli ultimi anni e riconsegnato alla ribalta dai Verdi liberali.

Pvl contento, Mobiglia: ‘Sembra esserci consenso a Berna’

Ed è proprio dal Pvl ticinese che arriva l'unica voce graniticamente a favore: «Diversi anni fa il Consiglio federale rispondendo a degli atti parlamentari disse che non c'era il sostegno politico sufficiente, ora, visto che questa mozione è di esponenti del Centro, del Plr e del Pvl, sembra essere diverso», risponde a ‘laRegione’ il granconsigliere Massimo Mobiglia, autore poche settimane fa di un'interpellanza al Consiglio di Stato con la quale chiedeva lumi sulla praticabilità e sulle intenzioni del governo cantonale in merito all'ipotesi pedaggio al Gottardo. «Ogni fine settimana o ponte si legge di chilometri e chilometri di colonne, con il traffico che da Uri arriva al Mendrisiotto. Siamo convinti che si debba trovare una soluzione che non penalizzi i locali – ribadisce Mobiglia –, ma che allo stesso tempo dia una risposta a un problema sempre più pressante».

Dadò attacca: ‘Proposta per mungere gli automobilisti, piuttosto si agisca sulla vignetta e sugli stranieri in transito’

Ma il sostegno, si diceva, finisce qui. «Neanche per idea», ci risponde il presidente del Centro Fiorenzo Dadò, secondo il quale «è una delle tante proposte per continuare a mungere gli automobilisti. Non vedo alcun beneficio, salvo quello di trovare degli espedienti per riempire le casse e far pagare sempre di più i cittadini indipendentemente dal loro reddito». Semmai, afferma Dadò, «si potrebbe ridiscutere il concetto della vignetta, istituendone una per i domiciliati e una per chi passa dalla Svizzera in transito. I cittadini con le loro imposte pagano gran parte della manutenzione delle strade, quindi agendo a livello di vignetta si potrebbe far pagare un po’ di più gli stranieri che utilizzano le nostre strade come succede in Austria». Per il presidente del Centro, fondamentalmente, «il problema di fondo da risolvere è che abbiamo creato un asse di transito per tutta l'Europa e l'abbiamo messo a disposizione quasi gratis, perché con i soldi di una nostra vignetta in Italia, ad esempio, si fa all'incirca un'andata e ritorno dall'Emilia-Romagna».

Riget: ‘Il problema c’è, ma questa non è la soluzione’

Ferma la posizione anche della copresidente socialista Laura Riget: «Sono abbastanza scettica», afferma da noi interpellata. Certo, «il problema del traffico lungo il Gottardo è enorme, e occorre assolutamente trasferire il transito delle merci su rotaia e incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici. Ma l'idea del pedaggio non è la soluzione, perché già siamo geograficamente separati dal resto della Svizzera, se in più si aggiunge un disincentivo economico...».

Speziali fissa i paletti: ‘Esploriamo la possibilità, ma non ci rimetta chi già sopporta le colonne’

A non chiudere la porta, ma ponendo diversi paletti, è il presidente del Plr Alessandro Speziali, la cui premessa è che «se la cosa comincia a fare breccia a Berna è perché ci si accorge che non sarà una misura risolutiva, ma può essere una tessera del mosaico della soluzione del problema». Per Speziali questo pedaggio sarebbe «un passo per disincentivare l'automobile a favore del trasporto pubblico, e si inserirebbe in un sistema dove se certe zone devono subire decine di chilometri di colonne d'altro canto potrebbero ricevere un indotto per progetti di riqualifica». Poi, va da sé, «le buone intenzioni non devono trasformarsi in un boomerang, il tutto deve essere ‘user friendly’, quindi bisogna assicurarsi che chi è domiciliato in Ticino o al di là del Gottardo non abbia un malus, anziché un bonus. Se in questa cristalleria giuridica si riesce a trovare una soluzione, perché non esplorare questa strada?».

Sul tema avevano preso posizione nei giorni scorsi anche il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri, che con un'interpellanza al Consiglio federale definiva il pedaggio "un balzello che rende il Ticino meno svizzero" nonché "un'ipotesi penalizzante" e il direttore del Locarno Film Festival Marco Solari che, da noi intervistato, ha detto serafico: «La questione dei pedaggi dovrebbe essere fucilata, dimenticata e mai più tirata fuori».

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