Giro di opinioni fra i partiti dove pare si stia profilando una vasta alleanza, soprattutto in seno al nucleo più borghese e alla sinistra
Le code al San Gottardo diventano sempre più lunghe e per farvi fronte serve un pedaggio in grado di regolare i flussi: l'idea non è nuova, ma potrebbe ora fare breccia grazie a una vasta alleanza che sta formandosi in seno al nucleo più borghese e che potrebbe raccogliere il consenso della sinistra, come riferisce la Nzz am Sonntag.
"Non si può continuare così", afferma il consigliere nazionale Simon Stadler (Centro) in dichiarazioni riportate dal domenicale. In passato le auto si bloccavano all'altezza di Göschenen a Pasqua o a Pentecoste: "Ora il problema si sta spostando sempre più a nord". Il deputato riferisce il caso di un dottore di Altdorf che sabato scorso si è dovuto recare a Wassen per un'emergenza medica, ma che si è trovato completamente bloccato nel traffico degli automobilisti che scelgono la cantonale per evitare la colonna (quel giorno di 20 chilometri) in autostrada. "Siamo fortunati che il medico sia arrivato in tempo", dice Stadler.
Il consigliere nazionale non vuole più sopportare la valanga di vetture che attraversa il suo cantone. E non è il solo: insieme ai colleghi Corina Gredig (Verdi liberali) e Matthias Jauslin (Plr) lunedì presenterà una mozione per un pedaggio variabile. Il "trio del Gottardo" vuole rendere a pagamento l'attraversamento del tunnel.
Tutti loro si erano già mossi in questo campo: la novità è che stanno lavorando insieme. E questa solidarietà, osserva la testata zurighese, potrebbe far sì che l'idea ottenga per la prima volta la maggioranza in parlamento. Se è improbabile che Jauslin riesca a portare dalla sua parte l'intero gruppo liberale radicale – tanto più che il presidente del partito Thierry Burkart è presidente dell'Astag, l'Associazione svizzera dei trasportatori stradali – è altrettanto possibile che Ps e Verdi approvino l'oggetto. Insieme ai voti dei Verdi liberali e del Centro questo potrebbe essere sufficiente per una svolta.
Concretamente i tre politici chiedono un sistema di tariffazione flessibile per il San Gottardo e il San Bernardino. "Il Consiglio federale è incaricato di creare la base legale per l'introduzione di pedaggi per l'uso delle gallerie dei valichi alpini rilevanti per il transito nord-sud", si legge nella mozione.
Il passaggio dovrebbe essere più costoso quando la domanda è più alta: cioè nei periodi di Pasqua, Ascensione e Pentecoste, nonché in estate. I mesi più economici sarebbero novembre e gennaio. E sarebbero previsti sconti per la popolazione locale.
"Siamo convinti che un prezzo variabile porterebbe a un migliore utilizzo", indica Gredig al settimanale. L'effetto di orientamento dei sistemi di pedaggio è stato dimostrato: "Dopo che Londra ha introdotto una tariffa variabile per il centro città nel 2003 i congestionamenti sono diminuiti del 30%".
Secondo i promotori dell'atto parlamentare ciò che ha funzionato nella capitale britannica funzionerà anche al San Gottardo. Il transito costoso del Giovedì Santo incoraggerà alcuni vacanzieri ad arrivare il martedì prima di Pasqua, oppure ad optare per il treno. "Il tunnel non è sovraccarico considerato l'insieme dell'anno", osserva Jauslin. "È il traffico che cerca di eludere le code nei giorni festivi e nei mesi di vacanza che è diventato insopportabile per la popolazione di Uri".
E la situazione sta peggiorando sempre di più. Le ore di coda al portale nord del Gottardo sono triplicate tra il 2012 e il 2022. Nei primi quattro mesi dell'anno in corso le auto sono rimaste ferme per 340 ore, un nuovo record. Gli urani stanno quindi aumentando la pressione sul parlamento federale: proprio questa settimana il governo di Uri ha presentato un'iniziativa permanente per chiedere che "la situazione di congestione al San Gottardo sia resa sopportabile anche per il cantone di Uri".
Ma un pedaggio porterebbe davvero giovamento? Il consigliere nazionale Thomas Hurter (Udc) è scettico. "Un pedaggio per l'utilizzo dell'autostrada causa solo un traffico ancora più evasivo", sostiene. "L'idea raggiungerebbe l'effetto opposto di quanto voluto dai proponenti".
Gredig non è d'accordo: la proposta infatti prevede misure di accompagnamento. "Dobbiamo fare in modo che gli automobilisti non passino alla strada del passo". Un pedaggio aggiuntivo per il passo viene quindi definita un'opzione.
Ma il "trio del Gottardo" ha in mente anche misure per rendere più attraente l'uso del trasporto pubblico. "È ipotizzabile un programma di condivisione dell'auto ampliato in Ticino, in modo che i viaggiatori arrivino in treno, ma abbiano comunque a disposizione un'auto nella loro destinazione di vacanza", spiega Jauslin.
I tre politici sono convinti che qualsiasi soluzione sia migliore della situazione attuale. Il medico di Altdorf sarà probabilmente d'accordo con loro, conclude il domenicale.