La fragilità del passaggio attraverso il San Gottardo, prima per la ferrovia e ora anche via tunnel automobilistico è drammaticamente evidente.
Per quanto riguarda il traffico stradale colpisce come in Ticino si sentano molte, troppe, opposizioni all’iniziativa dei politici del Canton Uri di studiare forme di pedaggio o comunque di limitazione del traffico nei momenti di punta, ormai otto mesi all’anno, per l’accesso al tunnel del San Gottardo.
Tutta questa schiera, foltissima, di oppositori tuttavia non ha sino ad oggi formulato alcuna proposta, tantomeno valida, per tentare di arginare questa invasione che ha raggiunto dimensioni drammatiche: settimane di colonne verso sud, da Rivera, e anche prima, fino a Chiasso, con il Sottoceneri costantemente paralizzato.
Questi fatti sono sotto gli occhi di tutti. È quindi innegabile che il traffico attraverso il tunnel del San Gottardo non è solo un problema di Airolo o Quinto, ma di tutto il Canton Ticino che lavora e che vuole/deve spostarsi, anche per ragioni familiari o altro.
Ha quindi dell'incredibile, che vi siano così tanti oppositori all’idea di una forma di pedaggio dissuasivo attraverso il San Gottardo. Sarebbe una misura puntuale, ma che avrebbe effetti su tutta la tratta autostradale, di oltre 100 km, che attraversa il nostro Cantone; la stessa che è martoriata da chilometrici cantieri pluriennali che quindi mettono ancor più a dura prova la già difficile viabilità dei Ticinesi. Gli stessi tuttavia non sembrano essere ancora del tutto consapevoli della drammaticità della situazione per la mobilità locale.
Una misura suggerita da più parti, che supera l’esame del buon senso e della logica, è quella di aumentare il costo della vignetta autostradale ad almeno 100 franchi, con dei rimborsi indiretti, tramite la tassa di circolazione o altro, riservati alla popolazione residente. Inspiegabilmente anche questa proposta sembra essere un tabù, come lo è stato, per alcune forze politiche, la tassa sul sacco dei rifiuti. Ora che siamo confrontati con aumenti stratosferici di elettricità e altri beni di consumo essenziali, quelle questioni sembrano davvero ben poca cosa in quanto oggettivamente ininfluenti per il portamonete del ceto medio. La questione assume poi dimensioni quasi grottesche se si pensa che tutto questo tempo perso in colonna, per artigiani, commerci e altri trasporti all’interno del Cantone si traduce in un ingente danno economico per tutti, ciò che provocherà innegabilmente ulteriori rincari.
Si tratta ora, tutti insieme, di trovare delle soluzioni a questa invasione di veicoli da nord, tedeschi, olandesi, belgi, francesi, inglesi e altri ancora. Una marea di veicoli che, con pochi soldi, attraversa il nostro paese e usa un tunnel, nostro fiore all'occhiello come AlpTransit, allorquando, ad esempio, il passaggio attraverso il tunnel del Monte Bianco costa almeno 40/50 euro.
Rivolgo quindi un appello agli oppositori al pedaggio o alla vignetta a 100 franchi: sviluppino quanto prima idee alternative, ma francamente non se ne vedono molte. Con l’aumento di 60 franchi per chi attraversa la nostra nazione molto verosimilmente qualcuno verrà dissuaso e le nostre finanze verrebbero rimpolpate anche per la manutenzione stradale. Basterebbe una riduzione modesta, del 10-20%, per stare tutti un po’ meglio.