I Verdi presentano i nomi per le Federali di ottobre. Bourgoin: i temi al centro. Scelti candidati poco ‘personaggio’ ma molto competenti
«Non è un mistero che l’obiettivo sia quello di confermare la nostra deputata uscente, provando anche nell’impresa di conquistare il seggio agli Stati». È un partito dei Verdi che in vista delle elezioni Federali di ottobre si stringe intorno a Greta Gysin, candidata sia al Nazionale che agli Stati. Ma non solo. «Vogliamo fare una lista che sia credibile e che rappresenti i diversi profili e le preoccupazioni del nostro elettorato. Quindi persone competenti in diversi ambiti di diverse età, genere e provenienza geografica», spiega così Samantha Bourgoin, co-coordinatrice dei Verdi, i nomi che il Comitato cantonale proporrà all’Assemblea cantonale il prossimo 3 giugno a Locarno. Una lista che, come fatto anche dal Partito socialista, «è stata ideata mettendo al centro i temi, con figure competenti che possano rappresentarli».
Ecco quindi le persone che – oltre alla già citata Gysin, unica candidata agli Stati – andranno a comporre la lista per il Nazionale: Marco Noi, psicologo, co-coordinatore dei Verdi e deputato al Gran Consiglio; Rocco Vitale, storico e co-coordinatore dei Giovani Verdi; Serena Britos, biologa e direttrice di Pro Natura Ticino; Gianna Bonina, studente e membra del Comitato Giovani Verdi; Maurizio Barro, ingegnere civile e presidente Associazione acquedotti. Nomi e persone con competenze, ma non manca l’esperienza politica? «Come partito abbiamo poca esperienza negli esecutivi e sicuramente per correre per un legislativo non ci sembrava un presupposto necessario», risponde Bourgoin. «Quello che è tipico dei Verdi – ribadisce la co-coordinatrice – è invece la competenza sui temi. Una caratteristica che rivendichiamo. E questa conoscenza dei vari dossier compensa l’inesperienza politica e la presenza di ‘personaggi’. In ogni caso, la presenza di Marco Noi, che è già alla seconda legislatura in Gran Consiglio, garantisce l’esperienza necessaria».
Confermata – in attesa della ratifica dell’Assemblea – la collaborazione d’area, ovvero la congiunzione di lista con il Ps. «Congiunzioni con altre forze sono ancora in via di definizione. Forum Alternativo sarà sicuramente all’interno della lista principale dei Verdi». Inoltre, prosegue Bourgoin, «stiamo elaborando delle liste sotto-congiunte in modo da poter dar voce alle diverse esigenze che caratterizzano l’elettorato ticinese. Una sarà sicuramente quella dei Giovani Verdi».
Nel 2019 la congiunzione con il Ps aveva portato alla «storica» conquista di un seggio verde. Nel frattempo, però, l’emergenza climatica è scesa nella classifica delle preoccupazioni della popolazione. Siete preoccupati? «È un fenomeno che abbiamo visto durante le ultime tornate elettorali, comprese le Cantonali di aprile. Sicuramente è una tendenza e sta a noi essere ancora più credibili profilandoci su temi e soluzioni». Anche perché, prosegue la co-coordinatrice, «al momento i media danno maggiore rilevanza a quelle che sono percepite come emergenze più imminenti: la guerra in Ucraina, l’inflazione e la possibile penuria energetica. Se però pensiamo alla questione climatica vediamo come questa sia anche presente alle nostre latitudini». Tra gli esempi citati: la difficoltà di approvvigionamento idrico. «Ci sono comuni in Ticino che hanno visto l'acqua razionata per mesi durante l’inverno e la primavera. Vogliamo portare avanti il nostro discorso, declinandolo con proposte concrete. Dobbiamo esserci affinché ci siano maggioranze per prendere decisioni concrete a beneficio della vita quotidiana della popolazione».
A proposito di temi concreti. Da qui a ottobre c’è in programma un appuntamento alle urne che vede i Verdi schierati in prima fila: la Strategia energetica 2050, sulla quale si vota il 18 giugno. Un barometro in vista delle Federali? «Personalmente non credo. Questa votazione è influenzata dalla valanga di fake news che stanno mettendo in giro i contrari. Vendono frottole alla popolazione. Questa operazione potrà influenzare il voto e quanto uscirà dalle urne non sarà lo specchio della realtà».