Ticino

Federali ’23, i Verdi compatti: ‘Per il clima c’è tanto da fare’

L'Assemblea degli ecologisti ratifica le candidature per Berna e discute delle priorità: qualche rimbrotto, ma sostegno unanime alla linea intrapresa

Volata lanciata
(Archivio Ti-Press)
3 giugno 2023
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«Una piattaforma che ruota attorno al pianeta, alle persone, al benessere, alla pace, alla cooperazione. Con risposte globali a crisi globali, il tutto unito dal fil rouge rappresentato dall’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile. Con proposte arrivate dal basso, dove ognuno ha portato il suo contributo». È questo il fulcro della strategia per le Elezioni federali presentata oggi dai Verdi nella loro assemblea svoltasi a Locarno.

Valsangiacomo: ‘Confermare il seggio al Nazionale’

In un momento delicato. Un momento che, spiega la deputata in Gran Consiglio Nara Valsangiacomo, «vede i temi dei Verdi sempre più urgenti, basti pensare all’emergenza idrica e del traffico, o alla ricerca del benessere delle persone da ottenere con un cambiamento verso una società più sostenibile». Con il bisogno di «permettere la connessione delle persone con i problemi del cambiamento climatico e le soluzioni che portiamo». Gli obiettivi «concreti» per le prossime Federali, riprende Valsangiacomo, «sono confermare il seggio in Consiglio nazionale, perché è fondamentale essere rappresentati, e mantenere il seggio progressista al Consiglio degli Stati».

Quindi, «proprio per raggiungere questi obiettivi abbiamo deciso la congiunzione con il Partito socialista (in sala era presente il co-presidente Fabrizio Sirica), e di ospitare nella nostra lista due esponenti di Forum alternativo». Per gli Stati, «come alle scorse Federali chi tra la nostra Greta Gysin e il socialista Bruno Storni otterrà meno voti sosterrà l’altra persona nel ballottaggio». In merito all’aver aperto la propria lista al Forum alternativo, Valsangiacomo spiega che «i punti in comune sono il lavoro e la previdenza sociale, la transizione ecologica e la tutela del territorio, una società equa e inclusiva, la redistribuzione della ricchezza, la valorizzazione del servizio pubblico, la neutralità e il pacifismo».

Franc: ‘In programma diverse sottocongiunzioni’

Alla lista dei Verdi, aggiunge Erika Franc, saranno ‘sottocongiunte’ altre tre liste: «Quella dei Giovani verdi già approvata, una di ‘pionieri/sempreverdi’ (quindi più anziani, ndr), una ‘clima/scienza’ per mettere l’accento sull’importanza di agire sul rapporto tra ambiente e salute, una ‘personale sanitario’ per lo stretto legame con la prevenzione». Un fiorir di sottocongiunzioni interne che Franc spiega con «la tendenza a votare più le persone che i partiti e il coinvolgere la base», ma che dalla sala – una cinquantina i presenti – raccoglie il pacato scetticismo di Danilo Baratti secondo cui così facendo si toglie importanza, visibilità e crocette alla lista principale.

Confermati i nomi in corsa per le Camere federali

Ad ogni modo, via libera tra gli applausi alla lista per il Nazionale che vede, oltre la uscente Greta Gysin, gli ecologisti Maurizio Barro, Serena Britos, Marco Noi; Gianna Bonina e Rocco Vitale in rappresentanza dei giovani nella lista ‘maggiore’; Beppe Savary-Borioli e Pietro Majno-Hurst in quota Forum alternativo.

Gysin: ‘Ho ancora tanta motivazione, dal 2019 aumentati i problemi da risolvere’

La punta di diamante, Greta Gysin, che come detto correrà pure per gli Stati, nel suo intervento conferma «tutta la motivazione, la mia voglia e la mia energia per continuare il lavoro. A Berna ho trovato persone fantastiche, e il nostro gruppo alle Camere federali ha un potenziale enorme che in questa legislatura siamo riusciti sempre più a sviluppare, anche se resta tantissimo da fare».

Nel 2019, ricorda Gysin, «ho deciso di candidarmi per dare una mano, non c’era niente da perdere, e abbiamo avuto un successo enorme. Ora c’è più da perdere, ed è aumentato il lavoro che ci aspetta perché tutti i problemi del 2019 non solo non sono stati risolti, ma acuiti». La deputata al Nazionale uscente, quindi, è «pronta a dare il mio contributo per risolvere le questioni ambientali e sociali che ci stanno a cuore, anche se non posso fare tutto da sola e ci sarà bisogno di tutti noi». Con l’obiettivo di «riconfermare il seggio al Nazionale e fare un ottimo risultato agli Stati in vista del secondo turno».

Ma Delcò-Petralli: ‘Un po’ più di rappresentanza per chi difende i problemi sociali...’

Tutto liscio? Sì e no. Perché a fronte comunque di un sostegno unanime e di molti applausi e sorrisi rilassati, qualcosa cova. Un qualcosa espresso dalla già coordinatrice e già granconsigliera Michela Delcò-Petralli: «Mi sembra una lista incentrata sull’ambiente e i problemi del clima, e va bene, ma c’è poca rappresentanza di chi difende i problemi sociali. Vorrei solo attirare l’attenzione sul fatto che il Ticino è un cantone che soffre moltissimo sia per l’occupazione sia per la povertà, bisogna assolutamente presentarsi alle elezioni con una ottima conoscenza del territorio e portare avanti questi temi». Una critica mascherata, con classe, da consiglio. Accolto dalla sala con la garanzia che sarà fatto.

Noi: ‘Dobbiamo comunicare meglio’

Nel suo bilancio, il co-coordinatore dei Verdi Marco Noi ammette che, certo, «l’auspicio era fare un seggio in più alle Cantonali, invece ne abbiamo perso uno». È quello che chiama «l’occhio che piange», ma c’è pure «un occhio che ride». Vale a dire il fatto che con l’elezione in governo di Marina Carobbio ora «abbiamo una rappresentante nell’esecutivo cantonale, ed è positivo per avere il polso della situazione a livello di Consiglio di Stato e avere informazioni utili su come orientare la campagna». A partire, ed è un intento, «dal comunicare meglio quello che facciamo, e valorizzare di più le nostre idee». L’altra co-coordinatrice Samantha Bourgoin, dal canto suo, volge lo sguardo già verso le Comunali 2024, invitando «tutti a dare una mano, serve una grande collaborazione e voglia di buttarsi per farsi eleggere e cambiare le cose».

Trede: ’Obiettivo due eletti a Berna'

Tra i numerosi appelli a votare la Legge sul clima il 18 giugno e vari accenni alla piattaforma, prende la parola la capogruppo della frazione ecologista a Berna Aline Trede ricordando che «senza di noi al parlamento federale moltissimi temi come il matrimonio per tutti, la biodiversità, l’ambiente e la sostenibilità non verrebbero trattati. Dobbiamo continuare a lottare, soprattutto adesso che con Greta abbiamo rappresentanti delle tre regioni linguistiche e vogliamo mantenerli». L’appello vale anche per il Consiglio degli Stati, «dopo le vostre ultime Cantonali il Ticino (con l’elezione in governo di Carobbio, ndr) ha perso un rappresentante e non va bene, visto che ora c’è solo Marco Chiesa, presidente di un partito che sta contrastando la Legge sul clima». L’obiettivo tracciato da Trede è «fare almeno due eletti». Con Gysin agli Stati, quindi.