Polizia cantonale e Carabinieri gomito a gomito per una simulazione voluta nell'ambito dell'organizzazione europea Atlas
Intervento congiunto per Polizia cantonale e Arma dei Carabinieri, confrontati con una presa di ostaggi a bordo di un battello di linea che fa la spola tra Svizzera e Italia. Per fortuna, a ogni buon conto, si è trattato unicamente di un'importante esercitazione internazionale, articolata su più giorni.
Nel corso dell’esercizio sono stati impiegati gli agenti del Reparto Interventi Speciali della Polizia cantonale e gli operatori del Gruppo Interventi Speciali dei Carabinieri, unità quest’ultima recentemente impiegata anche per l’arresto del latitante mafioso Matteo Messina Denaro. Pure l’Esercito svizzero ha preso parte all’esercitazione con l’impiego delle Forze Speciali e delle Forze Aeree. In qualità di osservatori, all'esercitazione hanno pure assistito agenti svizzeri provenienti dai Cantoni Vaud, Turgovia e Zurigo, anch’essi operativi con attività di Polizia lacuale.
I territori dei Cantoni Ticino e dell’Italia, si trovano sulle vie principali che attraversano l’Europa, con le relative problematiche legate alla criminalità transfrontaliera, ai flussi migratori nonché al terrorismo. Proprio per questo la collaborazione tra i vari attori a ridosso dei Confini nazionali è fondamentale al fine di migliorare le attività quotidiane di prevenzione, ma anche di repressione.
L'esercitazione rientra nelle attività previste dall'organizzazione europea dei Reparti speciali di Polizia Atlas, fondata nel 2001 per il mutuo supporto tra le nazioni sotto l’egida dell’Unione Europea.
La settimana di interscambio ha contemplato un momento di addestramento comune per lo scambio di esperienze operative, l’approfondimento dei rispettivi quadri normativi relativi alle possibilità d’impiego italo-svizzero nonché un esercizio conclusivo che verteva su interventi specialistici sia sul lago sia verso obiettivi terrestri ubicati su entrambi i versanti del confine.