A renderlo noto il Centro per la Prevenzione delle Discriminazioni che nel 2022 ha ricevuto 27 segnalazioni di atti d’odio
Nel 2022 in Ticino sono stati registrati 27 episodi di discriminazione, di cui la maggior parte ha riguardato casi di razzismo e xenofobia sul posto di lavoro. A renderlo noto stamani, martedì 21 febbraio, il Centro per la Prevenzione delle Discriminazioni, inaugurato a gennaio nello stesso anno su mandato del Servizio per l’Integrazione degli Stranieri (a cui fa capo il Dipartimento delle istituzioni). Il centro, oltre alla sopracitata raccolta di dati statistici, è a disposizione per ascoltare e consultare le vittime di discriminazione.
Le cifre, come spiega il Centro per la Prevenzione delle Discriminazioni, sono in linea con quelle contenute nel rapporto 2021 della rete di consulenza per le vittime del razzismo nazionale. Nel rapporto le segnalazioni in Svizzera sono state infatti 756, delle quali più della metà erano legate all’odio verso stranieri o gruppi etnici. Particolarmente colpite le persone afrodiscendenti.
Tornando a sud delle Alpi, i casi dichiarati si sono verificati soprattutto nell’ambito del lavoro, con maggiore incidenza nel settore terziario. "Anche questo dato rispecchia la situazione federale, anche se nel nostro Cantone sono stati rilevati meno incidenti nello spazio pubblico e nei rapporti di quartiere e vicinato rispetto alla statistica federale del 2021", riferisce il Centro per la Prevenzione delle Discriminazioni.
Per quanto riguarda gli eventi segnalati "si è trattato principalmente di episodi legati all’utilizzo di un linguaggio discriminatorio. Infatti, nella metà dei casi, sono stati denunciati insulti e ingiurie a carattere razzista", spiega il Centro per la Prevenzione delle Discriminazioni nel comunicato odierno. Per tale motivo il "Centro ha deciso di promuovere una campagna di sensibilizzazione sul tema del linguaggio, riprendendo una pubblicazione analoga promossa dall’associazione Heks nel canton San Gallo. A partire dal 22 febbraio, ogni giorno e per 9 giorni, verrà pubblicato sui canali social del Centro un post per riflettere su come il nostro linguaggio quotidiano possa nascondere degli atteggiamenti discriminatori, a volte involontari".