Ticino

‘Salviamo l’allevamento ovicaprino in Ticino’, cosa si è fatto?

Schnellmann (Plr) interroga il governo per sapere a quali delle misure a tematica lupo approvate quasi cinque mesi fa dal parlamento è stato dato seguito

(Ti-Press)
9 febbraio 2023
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A che punto è l’applicazione delle procedure contenute nella mozione "Salviamo l’allevamento ovicaprino in Ticino" approvata quasi cinque mesi fa dal Gran Consiglio? A chiedere lumi al governo è il deputato liberale radicale Fabio Schnellmann con un’interrogazione sottoscritta anche dai granconsiglieri Giovanni Berardi (Centro/Ppd) e Stefano Tonini (Lega).

L’atto parlamentare accolto lo scorso 19 settembre (con 53 voti a favore e 17 contrari) chiedeva l’adozione di otto procedure sulla tematica del lupo in Ticino, ovvero: sollecitare il Consiglio federale affinché la richiesta di declassare il lupo da specie "strettamente protetta" a "protetta" sia affrontata ed evasa positivamente. Richiedere al Consiglio federale di adattare la legislazione in vigore sulla caccia tenendo conto delle previsioni future per quanto riguarda le popolazioni di lupi e per salvaguardare la sicurezza della popolazione interessata. Aumentare l’aiuto finanziario del Cantone per sostenere maggiormente gli allevatori in occasione delle prevedibili future predazioni attualmente non coperte da aiuti (spese per foraggiamento straordinario, chiusura notturna delle greggi in stalla, scarico anticipato degli alpeggi, assunzione di un secondo pastore eccetera). Richiedere alla Confederazione che venga ripristinato il Gruppo di pronto intervento già sperimentato negli scorsi anni che agiva con cani da protezione nel caso di attacchi sugli alpeggi.

E poi: farsi promotore verso la Confederazione affinché tutti gli alpeggi caricati con ovini non custoditi e gli alpeggi caricati con caprini siano definiti "non proteggibili" fintanto che il Progetto di pianificazione delle misure di protezione degli alpeggi e di mappatura delle zone di vago pascolo in Ticino non sia concluso. Ripresentare alla Confederazione un’istanza affinché in Ticino siano "definiti in tempi brevi differenti gradi di sensibilità del territorio al ritorno del lupo e che di conseguenza vengano stabilite soglie d’intervento differenziate, molto più sensibili e rapide per il nostro Cantone". Dare inizio, in collaborazione con le Autorità federali, agli approfondimenti necessari per verificare l’applicabilità delle seguenti misure attive: tiri di inselvatichimento; permettere ai guardacaccia e agli allevatori designati il tiro con pallottole non letali allo scopo di allertare in maniera attiva il lupo a non avvicinarsi alle greggi al pascolo. E infine, dare mandato a un istituto di ricerca designato affinché approfondisca la fattibilità della invenzione e della messa in atto di nuovi mezzi tecnologici di dissuasione per tener lontano i lupi dalle greggi al pascolo.

Quali di questi otto punti hanno avuto seguito, chiede Schnellmann. E pure: quali eventualmente sono ancora da evadere e quando, se del caso, si prevede di portarli avanti?